Alimentari e carburanti: percorso lungo 1900 chilometri

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Nelle ultime ore le Associazioni dei Consumatori sono tornate alla carica dopo l’ennesimo rialzo dei prezzi del carburante alla pompa annunciati dall’Agip prima e dalle altre compagnie petrolifere poi. Sono ancora passati sette giorni del nuovo anno, ma già, tra i rincari della benzina e del diesel, il canone Rai, l’aumento delle tariffe aeroportuali e gli aumenti del gas e dei treni ad alta velocità, i consumatori sono sotto assedio e con un potere d’acquisto sempre più ridotto. Ma tra la spesa di tutti i giorni ed i costi dei carburanti c’è un “legame” lungo ben 1.900 chilometri.

Trattasi, in accordo con quanto riporta la Coldiretti, della distanza media che un pasto percorre fino ad arrivare sulle nostre tavole; per contrastare gli effetti negativi che il rincaro di benzina e diesel generano sui prodotti alimentari, secondo l’organizzazione degli agricoltori, occorre consumare prodotti locali che non hann bisogno di percorrere lunghe distanze prima di portarli in tavola.

Consumando i prodotti del territorio non solo si tagliano i costi della bolletta energetica, che nel nostro Paese, per diverse ragioni, è molto elevata, ma si dà una mano all’ambiente evitando di bruciare tonnellate e tonnellate di petrolio con tutto quel che ne consegue in merito alle emissioni di inquinanti in atmosfera. Il modello di spesa sostenibile è quello di recarsi presso i mercati gestiti dagli agricoltori, o quello di andare direttamente presso l’impresa agricola, magari in gruppi di acquisto, portando a casa prodotti agroalimentari freschi, genuini, al giusto prezzo ed a “chilometri zero“.

Fonte: www.vostrisoldi.it