Sicurezza alimentare: ecco i prodotti più a rischio

0
360

Nel nostro Paese quando si parla di etichettatura sui prodotti agroalimentari si ha a che fare con un vero e proprio rebus; ad affermarlo è la CIA, Confederazione Italiana Agricoltura, visto che purtroppo il nostro mercato interno è invaso da prodotti agroalimentari che vengono spacciati per italiani, ma che invece provengono dall’estero, sono preparati con materie prime importate, e spesso contengono elementi nocivi per la salute. Non a caso, la Confederazione sottolinea come il business dell’agropirateria sia tale che le Autorità competenti sequestrano prodotti alimentari ad un ritmo che è triplicato.

Ma quali sono i prodotti agroalimentari esteri più a rischio che, molto spesso tra l’altro, vengono venduti a prezzi stracciati? Ebbene, la CIA sottolinea come occorra fare attenzione ai prodotti che entrano nel nostro Paese in maniera clandestina: dai sughi pronti alla pasta e passando per i formaggi, le conserve alimentari, il riso, l’aglio, il pesce fresco e quello trasformato; ma anche i funghi, sia freschi, sia quelli preparati e conservati.

Ed ancora i pomodori in scatola, l’olio d’oliva e le uova. Il giro d’affari dei prodotti alimentari clandestini viene stimato dalla Confederazione Italiana Agricoltori in ben due miliardi di euro l’anno, con conseguenti rischi per la salute dei consumatori, ed un danno rilevante a carico dei produttori agricoli italiani. Molto spesso trattasi di prodotti agroalimentari che non hanno data di scadenza, con Paesi come la Cina da cui proviene un po’ di tutto: dall’aglio ai pomodori e passando per i legumi, le mele e gli ortaggi.

Occorre quindi fare molta attenzione a non farsi attrarre da prodotti agroalimentari venduti a prezzi di gran lunga inferiori a quelli correnti al dettaglio; in ogni caso, occorre preferire i prodotti che hanno l’etichetta, e quelli magari venduti attraverso la vendita diretta, ovverosia presso i mercati che gestiscono direttamente gli agricoltori. In questo modo si ha la certezza di acquistare prodotti tipici del territorio.

Fonte: www.vostrisoldi.it