Dall’1 marzo prossimo nel nostro Paese cade il “monopolio” di banche e Poste per quel che concerne i conti correnti; soggetti diversi possono infatti accedere al business attraverso quelli che sono stati definiti come i “conti di pagamento“. I nuovi soggetti, definiti come “Istituti di pagamento”, infatti, potranno proporre alla propria clientela degli strumenti che garantiranno sempre di più la “sparizione” del contante. Trattasi chiaramente di un business che fa gola alla grande distribuzione organizzata che potrà in questo modo attuare anche delle politiche ancor più forti per quel che riguarda la fidelizzazione.
I “conti di pagamento” aperti presso i canali alternativi diversi da banche e Poste non matureranno interessi, così come questi nuovi soggetti non potranno offrire mutui o proporre, ad esempio, strumenti di risparmio come i libretti o i pronti contro termine. L’avvio dei “conti di pagamento” avverrà con ogni probabilità attraverso la formula del “prepagato”.
Gli importi presenti sul “conto di pagamento” potranno essere utilizzati per saldare di tutto, così come avviene per il classico conto corrente: dal pagamento della spesa a quello delle bollette di luce e gas e passando per gli abbonamenti televisivi e le multe. Inoltre, sarà ammessa per questi conti anche la concessione di prestiti a breve termine, con durata non superiore ai dodici mesi.
La vigilanza su questi “conti di pagamento” sarà sempre a cura della Banca d’Italia; questa novità a regime dovrebbe far aumentare la concorrenza tra banche e “non banche”, e dovrebbe garantire sia maggiore trasparenza, sia soprattutto un abbattimento dei costi a carico dell’utenza. I “conti di pagamento”, infatti, si candidano ad essere degli strumenti a costo zero o quasi, e garantiranno anche l’inclusione all’utilizzo di servizi di natura bancaria da parte di soggetti che un conto corrente non l’hanno mai avuto.
Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/conti-correnti-istituti-di-pagamento-parte-la-rivoluzione/25375/