La Corte dà atto che nel biennio 2007-2008 la gestione di Fintecna è stata interessata da molti interventi legislativi di notevole spessore, specie finanziario: cita, in particolare, il trasferimento all’Anas S.p.A. della partecipazione (68,84%) detenuta nella soc. “Stretto di Messina”, per il quale sono stati versati al M.E.F. euro milioni 1.515,00 quale aumento del capitale sociale; l’acquisto degli immobili delle gestioni liquidatorie ex IGED, per il controvalore di circa 180,00 milioni di euro; la distribuzione, al M.E.F., di € milioni 250,00 delle riserve disponibili per l’aumento di capitale della soc. Finmeccanica; l’acquisto, nel marzo 2009, al prezzo di euro milioni 78,8 della partecipazione (circa l’1,5%) detenuta da Alitalia nel capitale sociale di Air France-KLM.
Peculiare rilievo hanno assunto inoltre: l’attività connessa alla prevista privatizzazione di Tirrenia – compresa la scadenza dell’attuale regime convenzionale – e alla prevista quotazione in borsa di Fincantieri; il complesso
iter di “Alitalia Servizi” correlato al particolare contesto evolutivo di Alitalia; l’operazione di scorporo (dal 1° gennaio 2007) del settore immobiliare, conferito a Fintecna Immobiliare; la continuazione del processo di razionalizzazione societaria; la chiusura di alcune liquidazioni c.d. “storiche”, fra le quali Finsider e Mededil; l’assistenza e il supporto tecnico all’Agenzia del Demanio (per aziende e beni confiscati alla criminalità organizzata); la graduale riduzione del contenzioso; le attività di assistenza, consulenza e sussidio correlate alla concessione di finanziamenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici in Abruzzo nell’ aprile 2009.
Per profili più strettamente amministrativi ricorda: la conclusione del processo di riassetto societario ed organizzativo della Corporate; le recenti modifiche allo statuto sociale, in linea con le disposizioni della legge finanziaria 2008; il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, in composizione ridotta, e la riconferma del Presidente/Amministratore Delegato (che è anche Direttore dell’Agenzia del Demanio).
In sostanza, ad avviso della Corte, la Società ha perseguito la propria
missione in conformità agli indirizzi dell’Azionista e ha ottenuto buoni risultati.
Osserva, peraltro, che: “Alla fine del biennio in esame, attraverso i dati di sintesi – anche riclassificati – si traggono risultati esponenziali di un trend gestionale di Fintecna caratterizzato dalla contrazione di quasi tutte le voci; peggiorano, in particolare, i già negativi risultati di margine operativo lordo e valore aggiunto. Andamento altalenante presentano, invece, l’utile d’esercizio, il valore della produzione, il risultato operativo, il flusso monetario del periodo, le disponibilità nette finali e le disponibilità liquide.
Il margine operativo lordo diventa negativo dal 2007, principalmente, per la sensibile contrazione dei ricavi e per il venir meno dell’attività immobiliare passata alla “Fintecna Immobiliare”, sebbene si verifichi la contemporanea riduzione sia dei costi per consumi di materie e servizi esterni sia delle variazioni delle rimanenze. Influisce anche la complessa situazione Alitalia che ha avuto negative ricadute sulla partecipata Alitalia Servizi. Il risultato operativo, risente invece, positivamente della crescente liberazione di fondi connessa con gli esiti di situazioni in contenzioso, cui in parte si contrappone la riduzione del saldo positivo delle partite straordinarie e del più contenuto apporto della gestione finanziaria dovuto alle minori disponibilità medie da ricondurre, in particolare, al trasferimento di rilevanti risorse all’Azionista. Dopo l’incremento di circa € 40 milioni nel 2007, dovuto a componenti di natura straordinaria, l’utile dell’esercizio subisce marcata diminuzione nell’esercizio successivo (circa 165 milioni di euro). Anche il patrimonio netto si riduce (di € milioni 1.546 nel 2007 e di 174 milioni nel 2008) in conseguenza del diminuito capitale investito netto, dell’accantonamento al fondo rettificativo dell’intero valore della partecipazione in Alitalia Servizi nonché del decremento dell’utile d’esercizio; le variazioni annuali sono influenzate esclusivamente dal risultato economico di ciascun esercizio nonché dalla destinazione degli utili all’Azionista unico.
Nel rilevare il progressivo assottigliamento degli utili della Società, la Corte raccomanda di monitorare l’entità delle riserve residue al fine di non esporla alla necessità di ricorrere al mercato del credito con oneri a carico della stessa.
La gestione finanziaria evidenzia nel 2007 la riduzione delle disponibilità nette finali (-41%) e risente dello spin off del ramo immobiliare, delle fusioni (Veneta Infrastrutture e Servizi Tecnici), della scissione parziale del ramo industriale (Stretto di Messina) e delle acquisizioni residue (rami Finsider e Mededil); dette disponibilità, invece, si incrementano l’anno dopo di oltre € 300 milioni cui va aggiunto il positivo flusso da attività di investimento in immobilizzazioni (€ milioni 17,5)”.
Per la Corte la realizzazione del piano industriale 2007-2009 di Fintecna è stata, tra l’altro, subordinata anche a condizioni “esterne” (laquotazione in Borsa e la capitalizzazione della Fincantieri, ; le problematiche connesse alla scadenza del regime convenzionale della Tirrenia di Navigazione; il contesto evolutivo di Alitalia per i riflessi sulla partecipata Alitalia Servizi; ecc.)
Nell’ottica di migliorare i risultati economico/patrimoniali del biennio in esame, la Corte richiama l’attenzione di Fintecna su taluni aspetti: costante attenzione alle problematiche del personale tenuto conto, in particolare, del rapporto costi/benefici e considerate, anche, le prospettive di crescita del costo unitario medio dei dipendenti per la dinamica salariale e le difficoltà di più incisivi ridimensionamenti, nonostante gli esodi; sempre più ampia valorizzazione delle professionalità interne; continuo monitoraggio dell’entità delle riserve al fine sia di mantenere la liquidità necessaria a non esporre la Società al mercato del credito (con oneri a carico della stessa) sia di non pregiudicare la copertura dei “fondi rischi” per i contenziosi ancora in atto; prudente valutazione delle transazioni, nella materia del contenzioso; persistente azione di indirizzo e di verifica nei confronti delle controllate, in un quadro di coerenza e di compatibilità con gli obiettivi programmati, per precostituire le migliori condizioni nel caso di collocazione sul mercato di esse.
Fonte: www.cortedeiconti.it
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