Grazie all’obbligo d’indicazione d’origine in etichetta, le frodi alimentari sull’olio extravergine di oliva sono crollate del 35%. A metterlo in risalto è la Coldiretti in accordo con le dichiarazioni rilasciate dal Generale Cosimo Piccinno, comandante dei carabinieri dei Nas, sottolineando come questi risultati devono far sì che venga accelerata l’introduzione dell’obbligo d’indicazione d’origine in etichetta anche per agli altri alimenti per i quali l’obbligo non sussiste, a partire da un prodotto chiave come il latte a lunga conservazione ed i suoi derivati.
Oltre al latte a lunga conservazione, non c’è ancora obbligo di indicazione d’origine in etichetta per molti prodotti alimentari: dalla pasta alla carne di coniglio e passando per i formaggi non dop, la frutta e la verdura trasformata, il pane, la pasta, i salumi e la carne di maiale, mentre l’obbligo dell’indicazione d’origine in etichetta, oltre che per l’olio extravergine di oliva, c’è anche per il latte fresco, le uova, il miele, la carne bovina, quella di pollo e derivati, il pesce e la passata di pomodoro.
Nel complesso, l’Organizzazione degli agricoltori pone l’accento sul fatto che ancora metà della spesa fatta dagli italiani è anonima sebbene il 97% degli italiani, in base ad un’indagine Coldiretti-Swg, sia favorevole, anzi considera necessaria l’indicazione obbligatoria nell’etichetta del luogo d’origine da dove proviene la materia prima agricola che ha portato alla realizzazione del prodotto.
Estendendo in maniera generalizzata l’indicazione obbligatoria d’origine in etichetta sui prodotti alimentari si tutelerebbero non solo i produttori italiani, ma anche i consumatori visto che la Coldiretti ricorda come mediamente tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro vengono venduti senza alcuna indicazione in etichetta e con la materia prima che proviene dall’estero all’insaputa di chi li acquista.
Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/made-in-italy-etichetta-frena-frodi-alimentari/25879/