Carovita in calo a febbraio, ma inflazione resta alta

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L’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, ha confermato in data odierna, martedì 16 marzo 2010, la stima preliminare sui prezzi al consumo dello scorso mese; a febbraio 2010, infatti, i prezzi al consumo sono aumentati in media in Italia dell’1,2%, registrando così un calo rispetto al +1,3% registrato nel primo mese dell’anno. Ma secondo la Federconsumatori l’aumento dei prezzi, se confrontato, invece, con la caduta dei redditi, è ancora troppo alto, ragion per cui viene ribadita la necessità di mettere a punto interventi incisivi finalizzati al rilancio in Italia della domanda interna.
In particolare, l’Associazione, rivolgendosi al Governo, caldeggia innanzitutto il blocco delle tariffe che, tra l’altro, l’Esecutivo aveva promesso a cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno; ma di questo provvedimento, pur tuttavia, ancora non vi è traccia. Inoltre, dal fronte delle speculazioni sui prezzi sono necessarie secondo la Federconsumatori sia maggiori verifiche, sia maggiori controlli.

D’altronde, l’Associazione stima che un’inflazione all’1,2% significa per le famiglie un esborso medio annuo in più per ben 360 euro rispetto al 2009; il tutto a fronte di redditi medi che, invece, di certo non sono aumentati dopo un 2009 che dal fronte del mercato del lavoro e della caduta del prodotto interno lordo è stato in Italia uno dei peggiori, se non il peggiore, da oltre sessanta anni.

Secondo i presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, il contesto sociale ed economico è tale che l’aumento dei prezzi rilevato dall’Istat non si può non spiegare con gli effetti speculativi visto che i consumi languono. Di conseguenza, le famiglie hanno bisogno urgente di recuperare potere d’acquisto, ragion per cui per la Federconsumatori serve la detassazione dei redditi delle famiglie che vivono di salari e di stipendi per almeno 1.200 euro annui.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/carovita-in-calo-a-febbraio-ma-inflazione-resta-alta/26131/