In Gran Bretagna dal 1° aprile passa da sei a quattro anni il tempo per fare controlli e presentare reclami
Vita più breve per gli accertamenti made in Britain. Dal 1° aprile prossimo scatta il colpo di forbice sui tempi dei controlli e dei reclami fiscali nel Regno Unito. La nuova durata standard di queste attività sarà di quattro anni dalla fine di ogni periodo d’imposta, così come prevede il Finance Act 2008. Ad annunciarlo è l’Hm Revenue & Customs, l’Agenzia delle Entrate di Sua Maestà, che nei giorni scorsi ha diffuso un comunicato stampa per precisare i termini dell’operazione. La novità riguarderà inizialmente le imposte sui redditi, sulle società, sui capital gains, le ritenute alla fonte subite dai lavoratori dipendenti col sistema Paye (Pay as you earn) e l’Iva. Per accertare l’evasione o l’elusione di tutti questi tributi gli ispettori del Fisco avranno quindi a disposizione non più di quattro anni. Un taglio netto il cui obiettivo, come si legge nella nota pubblicata dall’Hmrc, è di ridurre i costi degli adempimenti fiscali a carico dei cittadini rendendo contemporaneamente più semplici e rapide le verifiche.
Imposte dirette, sforbiciata ai tempi per i controlli
L’accorciamento del calendario dei controlli è evidente soprattutto per le imposte dirette che, attualmente, possono essere accertate in sei anni o, alternativamente, entro cinque anni se il calcolo parte dal 31 gennaio immediatamente successivo alla fine del periodo d’imposta.
Iva, lunga vita agli accertamenti
In controtendenza, invece, la value added tax, equivalente della nostra Iva, per cui i tempi di accertamento standard passeranno, da tre a quattro anni. In realtà, per l’imposta sul valore aggiunto questo cambiamento è già partito dal 1° aprile dell’anno scorso ma una serie di norme transitorie disciplinano il passaggio al nuovo regime fino al giro di boa del 1° aprile 2010.
Ovviamente, sia per le dirette che per l’Iva, i nuovi limiti di tempo non sono retroattivi e, quindi, non si applicano agli accertamenti avviati dall’Amministrazione fiscale prima del 1° aprile prossimo, indipendentemente dall’anno d’imposta cui si riferiscono.
Altre imposte indirette, verifiche in quattro anni
Oltre all’Iva, sul versante delle altre imposte indirette il Finance Act 2009 ha introdotto un nuovo termine standard di quattro anni per gli accertamenti, che scatterà sempre a partire dal 1° aprile prossimo. La nuova agenda che, come per la Vat, allunga di un anno la durata massima dei controlli, riguarderà, nello specifico, l’imposta sullo sfruttamento commerciale di pietre, sabbia e ghiaia, l’imposta sul cambiamento climatico, quella sui premi assicurativi e, infine, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti.
Agenda dei rimborsi al restyling
Tempi ridotti, infine, anche per le richieste di rimborso, che non potranno più essere presentate entro sei ma entro quattro anni. A questo proposito, l’Hmrc precisa che, nella maggior parte dei casi, i contribuenti chiedono al Fisco la restituzione delle somme cui hanno diritto nello stesso anno in cui presentano la dichiarazione dei redditi per l’autotassazione. A volte, però, possono farlo anche per imposte pagate in anni precedenti. In particolare, le scadenze sono imminenti per quanti hanno presentato la dichiarazione per i periodi d’imposta 2004-2005 o 2005-2006 e intendono chiedere un rimborso per gli stessi anni. Per inviare queste domande all’Hmrc c’è tempo rispettivamente fino al 31 marzo e al 5 aprile 2010.
Calendario diverso, invece, per i contribuenti che non effettuano l’autotassazione. In questo caso i nuovi termini per i rimborsi non entreranno in vigore prima del 1° aprile 2012. Di conseguenza, le deadline per non perdere quanto versato in più all’Erario cadranno il 31 gennaio 2011 e il 31 gennaio 2012, a seconda che la domanda riguardi rispettivamente gli anni d’imposta 2004-2005 o 2005-2006.
Laura Mingioni