Benzina: prezzi petrolio e prodotto lavorato

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Le Associazioni dei Consumatori per calcolare i rincari della benzina, che giudicano illegittimi e speculativi, prendono a riferimento le oscillazioni del petrolio sui mercati finanziari internazionali; invece, il riferimento da prendere in giusta considerazione è per la Figisc, Federazione italiana gestori impianti stradali carburante, il prezzo del prodotto lavorato. Per questo secondo la Federazione “i consumatori fanno male i conti” denunciando un rincaro sui prezzi della benzina di dieci centesimi di euro al litro dall’inizio dell’anno quando invece l’aumento è più basso e pari ad un minimo di 7,6 ed un massimo di 8,4 centesimi di euro al litro.

Quindi a conti fatti in base ai calcoli della Federazione non ci sarebbero applicati in questo momento sui carburanti i famosi 3 centesimi di euro di troppo che penalizzano gli automobilisti e fanno guadagnare alle compagnie petrolifere più del dovuto. Ma la Figisc pone l’accento anche sui calcoli che i Consumatori presentano per quel che riguarda l’andamento dei prezzi del greggio; dati alla mano, infatti, la Federazione ha sottolineato come la media dei prezzi ad oggi rispetto al mese di gennaio 2010 abbia fatto registrare incrementi superiori a quelli comunicati dalle Associazioni.

E vista la “rivolta” delle Associazioni dei Consumatori contro le speculazioni sui prezzi dei carburanti, anche la Faib, Federazione Autonoma Italiana Benzinai, è intervenuta con una nota ufficiale invitando i Consumatori a non creare allarmismi ingiustificati, e sottolineando come i prezzi siano fermi da quindici giorni e caratterizzati da un andamento in linea con quello dei mercati internazionali.

Per la Faib gli allarmismi rischiano di incidere sul settore e su un’economia come quella italiana che è ancora debole dopo la pesante caduta del Pil dello scorso anno. La Federazione Autonoma Italiana Benzinai al riguardo ricorda come ci siano criticità tali nel comparto della raffinazione al punto che si rischia la chiusura di alcuni impianti industriali con ricadute negative sull’occupazione.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/benzina-prezzi-petrolio-e-prodotto-lavorato/26909/