Sul prezzo della benzina pagato dagli automobilisti alla pompa ci sono la bellezza di 0,30 euro di accise. A ricordarlo è l’Adoc, la quale in concomitanza con l’ennesimo rincaro dei prezzi dei carburanti ha chiesto sia un taglio delle accise, sia l’aumento del numero delle stazioni di rifornimento. Basti pensare che sul carburante grava ancora l’accisa introdotta nel 1935, pari a 1,90 lire, per la guerra di Abissinia; oppure ancora ben 14 lire al litro per la crisi di Suez del 1956 ed altre dieci delle vecchie lire per il disastro del Vajont del 1963.
Ci si chiede di conseguenza se sia ancora il caso di mantenere queste accise sui carburanti a distanza di decenni. Il Presidente dell’Adoc, ha messo in evidenza come le accise incidano con 0,30 euro per ben il 20% sul prezzo dei carburanti, ragion per cui tagliando tale balzello gli automobilisti otterrebbero in media un risparmio pari a ben 360 euro all’anno; d’altronde queste accise sono state introdotte tanti anni fa e non hanno ragione di esistere, ma lo Stato non sembra per nulla interessato a voler rinunciare a questa quota di incassi.
Come soluzione al caro benzina l’Adoc caldeggia nello stesso tempo anche un aumento sulla rete del numero dei distributori; ma secondo il Presidente Pileri occorre anche che le stazioni di servizio amplino la loro offerta attraverso la vendita di prodotti non petroliferi in modo da diversificare il business, avere più fonti d’entrata e quindi più spazio per poter abbassare il prezzo dei carburanti.
Intanto il Codacons, dopo il rialzo dei prezzi dei carburanti scattato al ritorno degli automobilisti dalle vacanze di Pasqua, ha stimato che la nuova stangata ammonta a ben 19 milioni di euro, ed ha nello stesso tempo mosso critiche al Governo ritenendo che sulla questione sia “a secco” di misure per contrastare quello che a carico degli automobilisti è in tutto e per tutto un salasso.
Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/benzina-meno-accise-e-piu-stazioni-di-rifornimento/26993/