Ben presto negoziare la parcella con un libero professionista potrebbe tornare ad essere un miraggio. Il Governo ha infatti intenzione di reintrodurre le tariffe minime, ragion per cui si rischia il ritorno al passato, ovverosia agli anni precedenti l’entrata in vigore dei Decreti Bersani. Ieri sera Antonio Catricalà, Presidente dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (Antitrust), ospite su RaiTre nella puntata di Ballarò condotta da Giovanni Floris, non ha manifestato grande entusiasmo in merito alla reintroduzione di una norma per la quale neanche le Associazioni dei Consumatori stanno facendo salti di gioia.
Il rischio, infatti, è quello che le prestazioni di avvocati, architetti ed ingegneri in futuro siano più salate. L’Adiconsum, ad esempio, è contraria a ripristinare il tariffario minimo per le prestazioni dei liberi professionisti e non solo per ragioni legate ai rincari, che già da sole basterebbero. La reintroduzione delle tariffe minime, infatti, andrebbe solo ad agevolare chi già nel settore ha acquisito una posizione “forte” sul mercato, e rischierebbe di tagliare fuori le nuove leve che invece con l’abolizione delle tariffe minime in questi anni si sono fatte strada ed hanno potuto acquisire clienti.
Secondo il Segretario Generale Adiconsum, Paolo Landi, il superamento dei minimi tariffari non rappresenta una misura punitiva a carico dei liberi professionisti, ma una norma coerente con il libero mercato così come avviene negli altri Paesi europei. Aspettando la riforma, nel caso in cui effettivamente poi vada in porto, c’è anche un’altra questione che dovrebbe essere presa in considerazione.
Il Segretario nazionale Adiconsum, Pietro Giordano, rivolgendosi al Ministro Alfano ha sottolineato come con la riforma debba essere affrontato anche il tema relativo all’evasione fiscale tra i liberi professionisti, ed in particolare tra quelli che vantano sul mercato una posizione di forza.
Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/tariffe-minime-professionisti-stop-negoziazione-parcella/27025/