Contrasto all’evasione fiscale. Battaglia da vincere con la qualità

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Obiettivo dell’Agenzia per il 2010, più efficacia dei singoli controlli, in termini di recupero e di prevenzione
Migliorare i già importanti risultati ottenuti nel 2009 nell’ambito della prevenzione e del contrasto all’evasione fiscale. Un miglioramento da perseguire attraverso controlli “di qualità”, che portino, cioè, a un incremento dei risultati ritraibili dalle singole verifiche, in termini di imposte accertate e definite.
E’ questo l’obiettivo dell’Agenzia delle Entrate, premessa e finalità degli indirizzi operativi per il 2010, contenuti nella circolare n. 20/E del 16 aprile e comunicati alle strutture locali (direzioni regionali e provinciali in primis), chiamate a sfruttare al massimo le potenzialità offerte dalla riorganizzazione avviata lo scorso anno, nonché le sinergie ottenibili dal coordinamento e dall’interazione con i Comuni e la Guardia di finanza.

Attività specifiche
Tenendo ferme le indicazioni arrivate con la circolare 13/2009, analizziamo, seppur brevemente, le nuove “specificità” riguardanti le diverse tipologie di “contribuente”, a cui corrispondono differenti indirizzi operativi.

Grandi contribuenti
La novità di quest’anno è legata al “tutoraggio”, da porre in essere per le imprese che nel 2008 hanno conseguito un volume d’affari o di ricavi non inferiore a 200 milioni di euro. L’abbassamento della soglia di 100 milioni di euro rispetto all’anno scorso comporterà un incremento dei soggetti da sottoporre a tale attività (da 1.000 a circa 1.600 imprese). Un’attività che, si ricorda, trova il suo momento di sintesi nella redazione della “scheda di analisi del rischio”, propedeutica – in relazione al livello di pericolosità fiscale assegnato – alla scelta dello strumento di controllo da utilizzare.

Tra i parametri da utilizzare per la valutazione dell’intensità di rischio, c’è quello della verifica del rispetto della soluzione interpretativa indicata dall’Agenzia in sede di risposta alle istanze di interpello.

Per quanto riguarda, poi, i criteri di selezione da utilizzare per l’individuazione delle posizioni da sottoporre a controllo mediante attività istruttorie esterne, particolare rilevanza va data agli arbitraggi internazionali, alle ristrutturazioni transnazionali, alle dinamiche dei prezzi di trasferimento e alla presenza di significative variazioni o anomalie nei risultati d’esercizio, ovvero alla genesi di perdite fiscali.

Imprese di medie dimensioni
Grande enfasi è data alla necessità di intensificare fortemente i controlli nei confronti di tali soggetti. Prioritaria è un’accurata analisi del rischio di evasione, da sviluppare avendo riguardo, principalmente, ai trend dichiarativi dell’ultimo quadriennio (redditività bassa o nulla, volume d’affari non coerente con le potenzialità aziendali, crediti Iva di particolare rilevanza).

Imprese minori e lavoratori autonomi
Due le “notizie” da segnalare.
La prima: una campagna di controlli (il cui avvio è previsto per maggio, per un totale di circa 10mila interventi), da attuare attraverso accessi brevi, finalizzata alla verifica della veridicità dei dati dichiarati ai fini dell’applicazione degli studi di settore, da parte dei soggetti risultati congrui.
Va, poi, incrementata la quota di controlli “dedicata” a esercenti arti e professioni, privilegiando allo scopo, ricorrendone i presupposti, le indagini bancarie.

Enti non commerciali
Rilevanza strategica è assegnata, per il 2010, al contrasto agli abusi dei regimi agevolativi, eventualmente perpetrato dagli enti non commerciali. Un’attività che, quest’anno, sarà facilitata dalle informazioni a disposizione dell’Amministrazione finanziaria, reperibili dai “modelli Eas” (modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi).

Persone fisiche
Più accertamenti parziali automatizzati e miglioramento dei risultati degli accertamenti sintetici.

Quanto al primo punto, le posizioni saranno selezionate centralmente e riguarderanno “redditi di lavoro dipendente” (anni d’imposta 2005 e 2006), “redditi di fabbricati” (anni d’imposta 2005 e 2006) e “redditi di capitale” (anni d’imposta 2005 e 2006).

Relativamente agli accertamenti sintetici (ne sono in programma 25mila), l’obiettivo è quello di incrementare, rispetto al 2009, la maggior imposta accertata, procedendo, in ogni caso, a una ricostruzione del reddito complessivo che sia convincente prima di tutto per il contribuente, poi, eventualmente, per la Commissione tributaria adita. Anche qui, quindi, quantità da raggiungere attraverso la qualità.

Attività trasversali
Tra le attività trasversali, va rimarcato l’indirizzo dato agli Uffici regionali antifrode di focalizzarsi sui settori a maggior rischio, come, ad esempio, il comparto immobiliare e quello dei servizi ad alto valore aggiunto.

Per quanto riguarda, invece, il contrasto all’evasione internazionale (si ricorda che dal 1° ottobre 2009 è stato istituito, presso la direzione centrale Accertamento, l’Ufficio centrale per il contrasto agli illeciti fiscali internazionali, con compiti di coordinamento delle attività di contrasto alle più diffuse e pericolose forme di evasione internazionale), vanno sviluppati in maniera massiccia i controlli tesi a intercettare e reprimere l’illecito trasferimento e/o detenzione all’estero di attività economiche e finanziarie, nonché i trasferimenti della residenza all’estero finalizzati all’evasione fiscale.

Prosegue, infine, la lotta alle compensazioni indebite. Allo scopo, è prevista l’implementazione, in corso d’anno, delle segnalazioni relative alle compensazioni “a rischio”, effettuate nel periodo 2003-2007.
r.fo.
Fonte: http://www.nuovofiscooggi.it/normativa-e-prassi/articolo/contrasto-all-evasione-fiscale-battaglia-da-vincere-con-la-qualita