Etichette più chiare per il Made in Italy

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Il decreto n.135/2009 convertito con modifiche nella legge n.166/2009 contiene importanti novità che vanno a incidere sulle disposizioni relative al “made in Italy”.

In particolare, le nuove norme mirano a rafforzare la tutela del consumatore evitando qualsiasi fraintendimento sull’effettiva origine del prodotto.

La tutela del marchio “Made in Italy” è strategica per le 480mila imprese manifatturiere italiane- secondo la stima della Confartigianato – che producono esclusivamente in Italia e che sono in prima linea nella lotta contro le false certificazioni.

D’ora in poi, solo il prodotto o la merce realizzati interamente in Italia possono essere classificati come made in Italy.

Il marchio made in Italy garantisce dunque che la filiera completa di produzione (disegno, progettazione, lavorazione e confezionamento) venga fatta esclusivamente sul territorio italiano.

La nuova normativa sul made in Italy punta a valorizzare il lavoro delle aziende che realizzano la loro produzione interamente in Italia e puntano a sottolineare la qualità, lo stile, la fama, l’inventiva, l’immagine e il prestigio dei loro prodotti.

I settori che potranno avvalersi dell‘indicazione dell’origine interamente italiana dei loro prodotti (quale ad esempio “100% made in Italy”) sono potenzialmente infiniti: dalle calzature agli accessori per la moda, dall’ arredamento (mobili, sedie, parquet, poltrone, illuminazione), agli alimentari, dall’intimo agli abiti da sposa, dai cosmetici ai giocattoli, dagli arredi alle rubinetterie, dalle ceramiche d’arte ai gioielli, e molti altri ancora.

L’applicazione concreta di questa norma rimanda ad uno o più decreti del Ministro dello sviluppo economico, emanati di concerto con i Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, per le politiche europee e per la semplificazione normativa.

“Siamo il secondo Paese industriale manifatturiero d’Europa, ma anche il primo in Europa nella graduatoria dei prodotti Dop e Igp (con 182 prodotti certificati) e il secondo al mondo per numero di brevetti registrati, si tratta di un dossier strategico” ha affermato il ministro delle Politiche europee, Andrea Ronchi intervenendo il 23 novembre scorso ad un convegno sul made in Italy.

“Questi dati confermano – ha aggiunto il ministro – lo straordinario patrimonio produttivo, di innovazione e competitività, che esprime la definizione “Made in Italy”. Ricchezze ed eccellenze che devono essere difese con forza, nella piena consapevolezza che dietro questa battaglia non c’è soltanto il semplice e sacrosanto interesse economico, la difesa del nostro tessuto imprenditoriale e la tutela del diritto alla trasparenza per il consumatore. Dietro questa battaglia c’è anche la difesa della nostra identità più profonda: quella che si esprime nell’amore per il bello e nella difesa di quella garanzia di qualità che è il nucleo fondante della grande imprenditoria italiana”.
Fonte: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/madeinitaly/