Una Pec gratuita per i cittadini, una PA con meno burocrazia

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Dal 26 aprile cinquanta milioni di cittadini italiani possono attivare la propria casella di Posta elettronica certificata. Senza alcuna spesa. La Pec inviata avrà il valore di una raccomandata con ricevuta di ritorno. La potranno richiedere tutti i maggiorenni con codice fiscale seguendo le indicazioni sul portale link
Con il servizio di Posta Certificat@ si apre un nuovo percorso nel rapporto tra cittadino ed enti pubblici. La Pec avrà una memoria da 500 mega e permetterà al cittadino di “dialogare in maniera certificata non solo con la P.A., ma anche con le public utilities, le società gestrici di luce e gas”, ha affermato il ministro Brunetta al momento del lancio, incentivando gli uffici a regolare le pratiche e adeguarsi alle normative.
Ci sono infatti ancora tanti casi di Pubbliche Amministrazioni non ancora in regola con gli obblighi di legge (vedi la circolare) sulla pubblicazione degli indirizzi di Posta certificata sul proprio sito istituzionale e nell’Indice delle PA (link).
Tuttavia, rispetto a qualche giorno fa, quando la problematica era stata sollevata, la situazione è migliorata grazie ai ripetuti solleciti di DigitPA e Formez, e alle verifiche avviate dal Ministero dell’Innovazione e dall’Ispettorato della Funzione Pubblica. L’elenco delle PA che hanno il servizio attivo è on line sul sito del Ministero.
Secondo i dati più aggiornati sarebbero 16 mila i cittadini che sono riusciti a completare la registrazione per avere la casella di Posta certificata in questi giorni (vedi le indicazioni su come richiedere la PostaCertificat@ al cittadino). I contatti al call center solo per informazioni e richieste sono stati oltre 400 mila. Del resto il battage pubblicitario è stato enorme, con conferenze stampa, video spot e una campagna televisiva molto efficace.
Gli italiani sembrano quindi molto interessati ad averla, segno che il percorso per una digitalizzazione della PA e un risparmio di tempo agli sportelli  sono un desiderio di tutti. Ora tocca al Ministero, a Telecom e Poste non deludere le aspettative, a rendere più chiare le procedure di iscrizione per esempio (alcuni cittadini lamentano le difficoltà operative) e aprire davvero un corso epocale in cui la burocrazia e le file allo sportello per partecipare a concorsi, ottenere certificati o prenotare visite mediche siano veramente una cosa d’altri tempi.
Per tutto questo, però, c’è bisogno anche di lavorare sul potenziamento della banda larga (problema sollevato anche da Galateri di Genola, presidente Telecom), che dopo gli annunci della Presidenza della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati di una Roadmap per la digitalizzazione del paese presenta comunque grosse lacune sul territorio. La banda larga è una realtà per appena il 39% delle famiglie italiane (contro una media Ue del 56%) con circa 2,3 milioni di cittadini privi di copertura o con problemi di accesso alla rete. Per loro la Pec sarà ancora un miraggio, almeno per il momento.
Fonte: http://lazio-side.it/attualita/news/una-pec-gratuita-per-cittadini-una-pa-con-meno-burocrazia.html