A Venezia tre giornate d’aula per 25 funzionari che imparareranno i segreti della lotta all’evasione
Si è tenuta ieri a Venezia la conferenza stampa per illustrare l’avvio della collaborazione del comune lagunare alla lotta all’evasione fiscale alla luce del protocollo d’intesa tra Entrate, Anci ed Ifel del 12 novembre scorso.
“Questa operazione non avvia assolutamente un’operazione mascherata di delazione – ha dettoil Vice Sindaco del Comune di Venezia, Sandro Simionato, in apertura – ma è giusto e appropriato aprire questi canali di collaborazione, nel rispetto delle proprie competenze, perché ognuno faccia meglio il proprio mestiere, nel rispetto del senso civico, e affinché tutti i cittadini paghino equamente i servizi pubblici”.
L’Assessore ai Tributi, Eros Zenere, ha specificato che la scelta del Comune è stata quella di non creare un Ufficio ad hoc ma di selezionare 25 funzionari che appartengono all’Ufficio tributi, alla Polizia municipale, allo Sportello unico per le attività produttive e all’Ufficio Tecnico che si occupa di scovare e reprimere l’abusivismo edilizio. Seguiranno un corso di formazione di tre giorni, (il primo dei quali si è svolto giovedì 6 maggio, gli altri si effettueranno giovedì 13 e 20 maggio) i cui contenuti sono stati preparati, su incarico dell’Istituto di formazione dell’economia locale di emanazione dell’Anci, dalla Scuola superiore di economia e finanza. Il corso mira a fornire un quadro teorico dei redditi tassati in Italia, a spiegare la tipologia di accertamenti eseguiti dall’Agenzia delle Entrate, il funzionamento di Siatel ed il corretto invio telematico all’Amministrazione finanziaria delle segnalazioni cosiddette qualificate.
Il Comune di Venezia ha ampi margini di intervento in quanto nel 2009 ha notificato 10 mila accertamenti per mancato pagamento dell’Ici pari ad una maggiore imposta accertata di circa 2,8 milioni di euro a cui, naturalmente, vanno aggiunti gli accertamenti per gli altri tributi di competenza comunale.
Francesco Lanzafame, dirigente dell’Ufficio accertamento della direzione regionale del Veneto, ha spiegato in quali settori i Comuni dovranno effettuare le loro segnalazioni. Agli enti locali non viene chiesta un’attività di indagine suppletiva ma semplicemente di trasmettere all’Agenzia delle Entrate ciò che già fanno e sanno. Così, ad esempio, 99 volte su 100 chi non dichiara le seconde case a fini Ici non le dichiara neppure nella dichiarazione dei redditi ai fini delle imposte dirette; i vigili urbani che multano più volte in un ristretto lasso di tempo auto che poi risultano appartenere a cittadini italiani iscritti all’Aire aiutano le Entrate a scovare i finti residenti all’estero. E ancora: chi viene scoperto a compiere abusivismi edilizi o a pubblicizzare attività senza pagarne i costi spesso si scoprono essere evasori totali, senza partita Iva.
Ai Comuni non viene chiesto di “fare la spia” per l’Agenzia delle Entrate ma semplicemente di condividere le informazioni che raccolgono con le proprie strutture ispettive nell’ambito dei loro compiti istituzionali.
Il ritorno per l’ente locale, nell’ottica del federalismo fiscale, potrebbe rivelarsi sorprendente in quanto nel 2009 i due Uffici delle Entrate di Venezia 1 e Venezia 2 hanno incassato circa 47 milioni di euro. Se, in ipotesi futura, soltanto il dieci per cento di tale recupero fosse innescato dalle segnalazioni del comune lagunare, questo si vedrebbe premiare con un milione e mezzo di euro all’anno (il 30% del riscosso).
In conclusione ha preso la parola Francesco Monaco, dell’Ifel, il quale ha sottolineato come Venezia rappresenti il terzo grande comune metropolitano ad aderire a questa iniziativa formativa dopo Roma e Torino. Entro l’estate l’esperimento si ripeterà a Genova e Bari. Da settembre e fino a fine anno seguiranno i comuni di Bologna, Firenze, Napoli, Reggio Calabria e Milano.
Lorenzo Stoppa
Fonte: http://www.nuovofiscooggi.it/dalle-regioni/veneto/articolo/a-lezione-di-fisco-da-entrate-anci-ifel-ssef