In relazione al progressivo deterioramento delle condizioni finanziarie della Grecia, gli Stati membri della zona euro, attraverso una “Dichiarazione dei Capi di Stato e di Governo” formulata a Bruxelles il 25 marzo 2010, hanno espresso la comune volontà “di intraprendere un’azione determinata e coordinata, se necessario, per salvaguardare la stabilità finanziaria nell’insieme della zona euro”. E a tal fine hanno manifestato la disponibilità a contribuire a prestiti bilaterali coordinati decisi dagli Stati membri “all’unanimità, in subordine a una stretta condizionalità e sulla base di una valutazione da parte della Commissione europea e della Banca centrale europea”.
Il decreto legge di sostegno finanziario alla Grecia – varato dal Consiglio dei Ministri del 7 maggio scorso – serve dunque a garantire la stabilità finanziaria della zona euro, dando attuazione alle decisioni prese in sede europea.
Il decreto autorizza, in particolare, il Governo a varare un programma triennale di sostegno attraverso l’erogazione di prestiti alla Grecia fino ad un massimo di 14,8 miliardi di euro, così come deciso a livello europeo. Le risorse necessarie al rispetto del programma verranno reperite attraverso emissioni di titoli di Stato a medio-lungo termine.
Per onorare, nei tempi previsti, il programma di sostegno finanziario alla Grecia il Governo ricorrerà ad anticipazioni di Tesoreria. Gli importi delle emissioni non saranno calcolati nel limite massimo stabilito dalla legge finanziaria; tale limite verrà ridefinito dal Ministero dell’economia con le occorrenti variazioni al bilancio.
I rimborsi del prestito confluiranno nel Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato e gli interessi destinati al pagamento degli interessi passivi sui titoli di Stato.
Fonte: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/grecia_decreto/index.html