Se un tempo le piccole imprese sono state la forza del nostro sistema produttivo, oggi, in seguito anche alle mutate condizioni economiche, si è imposta la necessità di una loro crescita mediante modelli di aggregazione innovativi che tengono conto dell’evoluzione dei mercati.
Le reti di impresa, al contrario di fusioni ed acquisizioni, sembrano poter rappresentare una modalità vincente ed in linea con i tempi per poter uscire dalla crisi anche più forti di prima. L’aggregazione in rete consente, infatti, alle imprese di “mettersi insieme” soltanto su alcune aree, alcuni progetti e obiettivi, restando al contempo totalmente indipendenti su altri aspetti.
Per questo le reti di impresa sembrano essere oggi il modo più proattivo per guardare al futuro del nostro sistema imprenditoriale. La rete tra imprese può consentire alle piccole imprese di poter raggiungere quei mercati in cui ci sono più possibilità di crescere, ma anche di dialogare tra loro nella produzione, nella ricerca , nell’innovazione ed anche per affrontare meglio i processi di internazionalizzazione ed export che per le piccole e medie imprese, da sole, sarebbe più complicato, se non addirittura impossibile da raggiungere. Per venire incontro alle esigenze di aggregazione tra imprese è nata lo scorso ottobre 2009 RetImpresa. L’Agenzia confederale di Confindustria, che attraverso una serie di azioni sta cercando di far collaborare tra loro le imprese.
Anche il governo sta sollecitando la creazione e la diffusione delle reti. Si è avuto , infatti, l’introduzione del contratto di rete d’impresa che è previsto dalla “legge sviluppo” del luglio 2009. Il legislatore con il “contratto di rete” ha voluto disciplinare l’organizzazione tra imprese di piccole dimensioni mettendole in condizioni di aggregarsi in forme nuove e senza, lasciando ad ognuna di essa la propria identità ed indipendenza, grazie ad agevolazioni fiscali, finanziaria e amministrative, al fine di farle investire insieme in ricerca, sviluppare progetti di marketing, esplorare nuovi mercati, aumentare la capitalizzazione. Il vantaggio per le piccole imprese che scelgono di partecipare ad una rete è l’acquisizione di maggior forza contrattuale nei confronti di terzi quali banche, fornitori, committenti, per restando estranee al controllo da parte di un unico soggetto.
Sono pochi i requisiti per aderire ad una rete in quanto occorre estrema flessibilità, nessuna sovrastruttura burocratica e la condivisione di un obiettivo specifico, dichiarato sulla base di un progetto industriale e di mercato, così come disciplinato dal contratto di rete.
I benefici possono essere molteplici, in quanto aderendo ad una rete la singola impresa può allargare l’offerta di prodotti e servizi, può effettuare investimenti insieme alle altre imprese della rete che da sola non avrebbe potuto fare, accrescere il proprio bagaglio di conoscenze ed infine condividere costi e vedere aumentati i propri ricavi.
Tutto ciò però potrà essere realizzato solo se ci sarà negli imprenditori medi e piccoli un netto cambiamento culturale.
Dott. Salvatore DE PRISCO – consulente aziendale
Fonte: http://www.finanzaediritto.it/articoli/reti-di-impresa,-nuove-opportunita-di-business-per-le-pmi-5269.html