I salari italiani sono fermi al palo. A dirlo un recente studio dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) dal titolo Taxing wages.
Secondo l’indagine il Bel Paese si colloca nel 2009 al 23esimo posto su 30 nella classifica degli stipendi dei Paesi Ocse. La posizione non riflette cambiamenti dal 2008 e i salari italiani risultano inferiori al 16,5% rispetto alla media dei trenta Paesi che fanno parte dell’organizzazione di Parigi.
Per il Codacons i dati confermano quanto l’associazione di consumatori sta sostenendo dal 2002, anno di introduzione dell’euro ovvero che i prezzi ed il costo della vita da allora ad oggi sono raddoppiati, mentre stipendi, salari e pensioni sono rimasti al palo.
“La mancata difesa dei salari reali e del potere d’acquisto delle famiglie – riporta un comunicato dell’associazione – ha ridotto sul lastrico sempre più persone, sono aumentate le disuguaglianze ed è aumentato anche il divario con gli altri Paesi Ue in termini di reddito pro capite”.
Le associazioni
Per la Codacons la crisi ha ormai toccato una famiglia su tre che non riesce a letteralmente a sbarcare il lunario. “Il Governo – chiede l’associazione – non può continuare a lavarsene le mani come ha fatto fino ad ora, accontentandosi di provvedimenti spot come il decreto incentivi e la social card, una miseria di 40 euro, non dati nemmeno alle 1.300.000 persone preventivate. Se il Governo non intende spendere nemmeno un euro per affrontare questa situazione, dovrebbe almeno combattere l’inflazione con misure di liberalizzazione del mercato e mettere i consumatori nella condizione di potersi se non altro difendere da soli, riducendo, ad esempio, lo strapotere di banche, assicurazioni, compagnie telefoniche e petrolifere.
Invece non solo non ha fatto nulla in tal senso, ma si è mosso addirittura in direzione opposta”.
Anche l’Adico pone l’accento su, da come si evince dall’indagine, risultino particolarmente penalizzati i single e senza figli. I salari si attestano ai
livelli più bassi tra i paesi Ocse, superati anche dagli stipendi in Spagna e Grecia. Al contrario il nostro Paese si fregia di una pressione fiscale sulle retribuzioni ai livelli più elevati.
Gli stipendi
Ma veniamo ai dati.
In Italia il salario medio annuo netto per un single senza figli nel 2009 risulta essere stato pari a 22.027 dollari rispetto al lordo di 31.167 dollari. Nel 2008 il netto risultava pari a 22.117 dollari mentre il lordo a 31.314. Nel 2000 invece il salario netto era di 18.451 dollari e il lordo si aggirava a quota 25.933.
Pesa molto il Cuneo fiscale ovvero la variazione tra l’onere del costo del lavoro e il reddito effettivo percepito dal prestatore d’opera che è in Italia al 46,5% subito dopo Belgio (55,2%), Ungheria (53,4%), Germania (50,9%), Francia (49,2%), Austria (47,9%).
Fonte: http://www.borsaitaliana.it/notizie/finanzapersonale/risparmio/dettaglio/salarialpalo451.htm