Contenzioso tributario: agli uffici la mappa della strada da seguire

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Nuovi “indici di vittoria” per misurare in percentuale il numero e il valore delle pronunce favorevoli al Fisco
Tredici step: quattro per raggiungere gli obiettivi di budget 2010, nove per migliorare l’azione amministrativa. Con la circolare n. 26/E del 20 maggio, l’Agenzia impartisce le istruzioni operative per aumentare gli esiti favorevoli delle controversie e, nello stesso tempo, diminuire, quando è possibile, la conflittualità nei rapporti tra Amministrazione e contribuente, attraverso l’uso degli strumenti deflativi.

Obiettivi di produzione: le news del 2010
È la prima volta degli “indici di vittoria”, numerico e per valore, vale a dire l’invito rivolto alle strutture territoriali di monitorare costantemente l’andamento delle controversie secondo i due diversi parametri.
L'”indice di vittoria numerico” misura la percentuale di decisioni favorevoli all’Agenzia, in tutto o in parte, delle Commissioni tributarie provinciali e regionali e della Cassazione, in relazione al numero totale di pronunce divenute definitive nell’anno. Quello “per valore” calcola, invece, la percentuale della somma che, in seguito alla lite, l’Amministrazione si aggiudica, determinata con riferimento all’importo complessivo oggetto di decisioni definitive. La quantificazione sarà a cura delle direzioni regionali delle Entrate.

Il successo in contenzioso tributario passa anche attraverso la sistematica e qualificata partecipazione alle udienze pubbliche, indispensabile nei giudizi di rilevante interesse economico. Ciò significa che laddove sia necessario portare avanti la controversia, è altrettanto importante poter garantire la presenza dei rappresentanti dell’Agenzia per esporre e sostenere le ragioni della pretesa tributaria. Una assiduità già prevista nelle udienze fissate dalle Ctp e dalle Ctr, che ora viene richiesta anche per quelle della Commissione tributaria centrale (obiettivo al 60% a partire dal 30 giugno prossimo). Per le liti di valore uguale o superiore ai 5mila euro, discusse davanti alle Commissioni regionali e provinciali, la percentuale di presenza in aula dell’Agenzia è fissata al 98 per cento.

La strategia di valutazione e controllo di una gestione efficiente non può prescindere dall’utilizzo di una base informativa automatizzata da poter condividere per evitare comportamenti disomogenei nella trattazione dei giudizi e per meglio gestire le attività di programmazione, consuntivazione, monitoraggio e analisi della complessiva conduzione del contenzioso. Per questo, tra le azioni da intraprendere, è aggiunta, quest’anno, l’acquisizione al sistema informativo delle decisioni e degli estremi degli atti di acquiescenza, sfavorevoli all’Agenzia, relativi a sentenze delle Ctc (oltre che delle Ctp e Ctr), entro 30 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del dispositivo (per le decisioni) e dal momento di protocollazione (per gli atti di acquiescenza).

In risalto, tra gli indicatori d’azione per il 2010, l’accelerazione dell’attività di riscossione. Fissato al 93%, contro l’80% stabilito lo scorso anno, l’obiettivo di procedere all’iscrizione a ruolo delle somme derivanti da avvisi di accertamento relativi a imposte dirette e Iva entro 120 giorni dalla data in cui si verifica il presupposto.

Linee guida intramontabili
Con la circolare odierna, vengono riaffermate le strategie messe in campo nell’ultimo biennio tese a ottenere una corretta ed efficace difesa in giudizio degli interessi erariali, attraverso il miglioramento degli esiti e la conseguente crescita del gettito, che si traduce nel progetto “Qualità del contenzioso tributario”.
A tale proposito, le strutture territoriali dell’Agenzia – direzioni regionali e provinciali – sono chiamate, da una parte a destinare le più qualificate professionalità a difendere le ragioni della pretesa tributaria in relazione a controversie giuridicamente ed economicamente rilevanti, dall’altra a evitare inutili conflitti facendo ricorso agli istituti deflativi del contenzioso, come l’autotutela e la conciliazione giudiziale, poiché “Il riconoscimento in giudizio della sostenibilità della pretesa erariale incrementa, infatti, la credibilità dell’azione di controllo, creando fiducia nel sistema e incentivando l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari, oltre che l’adesione del contribuente agli strumenti deflativi del contenzioso” (Piano aziendale 2010-2012).
In quest’ottica, le direzioni regionali sono invitate a monitorare lo stato delle costituzioni in giudizio arretrate e, se rilevano situazioni di criticità, sono tenute a mettere in atto adeguate azioni correttive. Le stesse direzioni devono controllare costantemente il livello di avanzamento degli obiettivi.

Nel quadro generale di ottimizzazione del contenzioso, infine, si inserisce anche il cambiamento organizzativo attuato dall’Agenzia delle Entrate con l’istituzione delle direzioni provinciali, le cui “aree legali”, oltre a garantire una gestione unitaria e omogenea delle difese in giudizio, sono delegate a svolgere tutte quelle attività istruttorie (relative all’autotutela, alla conciliazione giudiziale, alla sollecita esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali) una volta frammentate a livello subprovinciale.
Paola Pullella Lucano
Fonte: http://www.nuovofiscooggi.it/normativa-e-prassi/articolo/contenzioso-tributario-agli-uffici-la-mappa-della-strada-da-seguire