Il lavoro nero sottrae 52,5 miliardi di imponibile. Secondo i dati dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre “i quasi tre milioni di lavoratori irregolari presenti in Italia sottraggono al fisco italiano 52,5 mld di euro di imponibile, pari a 10,8 mld di euro di imposta l’anno”.
Ma se nel conto oltre all’imposta si somma l’evasione contributiva e l’evasione del valore aggiunto prodotto da questi lavoratori, l’ammanco per le casse dello Stato è ancora più consistente”.
La stima elaborata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha calcolato l’imponibile Irpef e, conseguentemente, l’imposta evasa addebitabile ai lavoratori irregolari e completamente sconosciuti al fisco, presenti in Italia.
A livello territoriale e’ il Mezzogiorno l’area che presenta il maggior numero di lavoratori sconosciuti al fisco (pari a 1.257.500 circa), la piu’ elevata incidenza percentuale dell’imponibile Irpef evaso sull’imponibile medio dichiarato nella denuncia dei redditi relativa all’anno di imposta 2008 (10,2%) ed, infine, il gettito Irpef e quello relativo alle addizionali locali piu’ alti, pari a 3,2 mld di euro.
La Calabria guida la classifica con un’incidenza percentuale dell’imponibile Irpef evaso sull’imponibile Irpef dichiarato pari a 14,8%. Seguono la Sardegna con 11,3%, il Molise con 11,1% e la Basilicata con il 10,9%. Le realta’ territoriali piu’ virtuose, invece, sono il Trentino Alto Adige (5,5%), la Toscana (5,5%) e l’Emilia Romagna (5,4%). In termini di imposta evasa, invece, e’ la Lombardia a registrare l’importo piu’ importante in termini assoluti (1,94 mld di euro), segue il Lazio (1,29 mld di euro) e al terzo posto la Campania, con 885 milioni.
Il parametro di riferimento viene preso in termini assoluti, quindi nelle parti piu’ alte della graduatoria troviamo le regioni che hanno il maggior numero di abitanti.
Fonte: http://www.regioni.it/newsletter/newsletter.asp?newsletter_data=2010-05-26&newsletter_numero=1585#art3