di Alessandra Gualtieri
“Il marchio CE vi apre il mercato europeo!”: è il nuovo slogan promosso dalla Commissione europea per incentivare l’utilizzo da parte delle aziende comunitarie del marchio, strumento privilegiato per accedere ai mercati esteri in quanto garanzia di qualità e conformità. Applicare il marchio CE sui propri prodotti, infatti, vuol dire mostrarsi un’azienda attenta e in regola con tutti gli obblighi di legge per la sicurezza e la conformità, tanto legislativa che ambientale.
Non solo: il marchi è quasi sempre un obbligo la cui disattenzione comporta sanzioni con ripercussioni giuridiche ed economiche. Ciò non toglie che la campagna UE è rivolta anche a chi non h vincoli in questo senso.
Il marchio, infatti, si applica a numerose categorie di prodotto (apparecchi elettrici, giocattoli, macchine, dispositivi di protezione personale…) ma non tutti i prodotti venduti nella UE devono obbligatoriamente recare il marchio CE. Tuttavia, costituisce un segno di qualità perchè garantisce che il prodotto è stato verificato prima di essere immesso sul mercato.
* Il produttore deve eseguire la valutazione di conformità, redigere la scheda tecnica, rilasciare la dichiarazione CE di conformità e applicare il marchio CE sul prodotto.
* Il distributore deve verificare la presenza del marchio CE e della relativa documentazione.
* L’importatore da un paese terzo deve accertare che il fabbricante extra-UE abbia eseguito i controlli e sia pronto a mostrarne su richiesta la documentazione.
Il vicepresidente Antonio Tajani, commissario responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria, ha affermato: «La nostra campagna intende promuovere una migliore consapevolezza delle implicazioni del marchio e delle sue finalità», ha spiegato Antonio Tajani, commissario responsabile Industria e Imprenditoria. «La fiducia del pubblico, però, è in funzione dell’affidabilità del sistema su cui si basa il marchio CE. Soltanto così esso potrà rassicurare i consumatori a vantaggio anche dei produttori e dei distributori».
Con il pacchetto di misure sul mercato interno dei beni, si è consolidato il ruolo del marchio CE (MEMO/10/257) implicando anche un giro di vite sui casi di contraffazione e abuso, con sanzioni amministrative e penali.
Al di là degli obblighi, quali sono i vantaggi principali per le aziende? Oltre alla buona reputation, il marchio CE consente l’accesso al mercato unico senza dover acquisire specifiche approvazioni dalle autorità nazionali (meno burocrazia vuol dire anche minori costi e oneri di certificazione per la conformità).
Fonte: http://www.pmi.it/lavoro-e-imprenditoria/news/7266/ue-imprese-e-marchio-ce.html