“Quasi 6 milioni di voucher venduti in Italia”

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Dalla valorizzazione di strumenti come il lavoro accessorio, i tirocini e l’apprendistato fino alla sinergia tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Italia Lavoro. Sono questi alcuni tra i temi principali che hanno caratterizzato il seminario organizzato a Fiuggi il 10 e 11 giugno, dal titolo “Il ruolo degli uffici territoriali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali”.

La due giorni nel piccolo comune in provincia di Frosinone è stata l’occasione per fare il punto sulla diffusione dei buoni lavoro utilizzati per la retribuzione delle prestazioni occasionali. Il capo dell’ufficio legislativo dell’Inps, Francesca Esposito, ha così sottolineato come in Italia “i voucher venduti siano ormai quasi sei milioni”. Un dato complessivo caratterizzato da forti differenze sia a livello territoriale che a livello di settore economico. Tale strumento è infatti molto diffuso nelle regioni del Nord, in particolare “in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna”. Il riscontro è parecchio diverso nel Mezzogiorno, ma la tendenza dell’ultimo periodo fa ben sperare. In Calabria, ad esempio, nel giro di poco tempo si è passati da 2 mila a 13 mila buoni venduti. E il trend è positivo “pure in Sicilia e Puglia”. La parte del leone spetta all’agricoltura, ma l’utilizzo del voucher comincia a prendere piede anche nel commercio e nel turismo.

Mario Conclave – responsabile dell’area inclusione sociale di Italia Lavoro – ha spiegato come al momento “sono tre i sistemi di distribuzione e riscossione dei voucher”. L’Inps è il sistema centrale, “al quale fanno riferimento quello che deriva dalla convenzione con i tabaccai e quello nato all’interno del sistema associativo degli imprenditori agricoli”. Visto che il buono lavoro è uno “strumento di semplificazione per la retribuzione e le comunicazioni obbligatorie, sarebbe necessario sperimentare ulteriori modalità di distribuzione. In tal senso – ad esempio – c’è una discussione aperta con il sistema delle banche popolari. Ma sarebbe bene che anche Regioni e Province diventassero soggetti di tale sistema”.

Francesco Verbaro, Segretario generale del Ministero del Lavoro, ha parlato invece dell’importanza della sinergia “tra Italia Lavoro e gli uffici territoriali del Ministero per valorizzare strumenti come il lavoro accessorio, i tirocini e l’apprendistato”. Verbaro ha citato il programma FIxO come esempio di “progetto volto a rendere più dinamico il mercato del lavoro, nel caso specifico coinvolgendo le università”. Gli atenei, per effetto di una norma contenuta nel collegato lavoro, “dovranno peraltro conferire i curricula” dei loro laureati e laureandi “nella Borsa lavoro”. Infrastruttura che si sta tentando di far funzionare “per aumentare la trasparenza del mercato del lavoro italiano”, contribuendo a renderlo più efficiente.

Il seminario è stato comunque l’occasione per affrontare anche altri temi di primaria importanza. A Fiuggi si è infatti parlato dell’informazione e della promozione degli interventi di politica per il lavoro quali strumenti di supporto ai servizi di prevenzione. Si è inoltre discusso del rilevamento e del monitoraggio dei rischi di crisi aziendale per anticipare e pianificare le politiche di sostegno. Il confronto ha poi riguardato le politiche occupazionali a supporto delle politiche di sviluppo e le politiche e gli strumenti di intervento per la transizione dei giovani dalla scuola al lavoro. In primo piano pure la qualità dei servizi pubblici per l’impiego, l’informazione sul fenomeno migratorio e la programmazione dei flussi migratori.

Italia Lavoro