Nonostante la ripresa dei mercati, la previdenza complementare italiana continua a soffrire. Nel corso del 2009, infatti, il flusso di nuove adesioni si è fermato ad un deludente 4,2% e 700 mila iscritti non hanno versato nemmeno un euro al proprio fondo pensione. È quanto emerge dalla relazione annuale della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensioni), presentata la scorsa settimana a Roma.
I punti critici riguardano proprio la scarsa diffusione degli strumenti di previdenza complementare presso i lavoratori italiani. Solo i Pip (Piani previdenziali individuali) sono cresciuti in modo rilevante, segnando un incremento delle adesioni del 27% (principalmente grazie alle reti commerciali), mentre gli iscritti ai fondi aperti sono aumentati del 3% e i fondi negoziali hanno addirittura segnato un calo dello 0,2%.
Secondo l’istituto, le adesioni registrate lo scorso anno sono state circa 320 mila, al netto delle 120 mila posizioni liquidate per riscatto o pensionamento. Secondo le statistiche della Commissione, al 31 dicembre 2009 il totale degli aderenti è di poco superiore ai 5 milioni, di cui oltre 3,7 milioni di lavoratori dipendenti.
Eppure, l’anno passato ha regalato discrete soddisfazioni dal punto di vista dei rendimenti. Grazie alle buone performance dei mercati mobiliari, i fondi negoziali hanno seganto un guadagno medio dell’8,5%, ripianando interamente le minusvalenze registrate nel 2008 (la performance del biennio 2008-2009 si è attestata a +1,7%). Positivi anche i risultati dei fondi aperti, balzati dell’11,3%, e dei Pip, saliti del 16,3%, anche se per queste categorie non sono ancora state interamente recuperate le ingenti perdite del 2008. La relazione Covip evidenzia tuttavia come la crescita complessiva nel biennio 2008-2009 dei fondi negoziali sia stata inferiore alla rivalutazione del Tfr (+4,7%).
Per quanto riguarda il patrimonio, a fine 2009 le risorse delle forme pensionistiche complementari si attestavano a circa 75 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente di 11 miliardi. L’incremento, si legge nel commento del presidente Covip Antonio Finocchiaro, è riconducibile per circa 7 miliardi al saldo positivo tra Tfr e prestazioni e per altri 4 miliardi ai risultati della gestione finanziaria.
Fonte: http://www.morningstar.it/it/news/article.aspx?articleid=89905&categoryid=70&refsource=newsletter&lang=it-IT