L’abolizione dell’obbligo di riacquisto dei Certificati verdi invenduti da parte del GSE è stata confermata in manovra: i tagli finanzieranno la Ricerca. Allarme crisi del mercato energia green in Italia: come si temeva, è stato confermato lo stop ai rimborsi sui Certificati Verdi in eccesso, che in passato erano obbligatoriamente riacquistati dal Gestore Unico per tutelare gli operatori del nuovo mercato e incentivare la produzione e vendita delle energie da fonti rinnovabili. Un nuovo emendamento presentato in commissione Bilancio del Senato, a firma del relatore Antonio Azzollini (Pdl), conferma l’art. 45 ossia l’abolizione dell’obbligo del Gse, con la novità della destinazione dei risparmi previsti circa 500-600 milioni di euro l’anno. Quanto si presume di risparmiare, andrà per due terzi a Università e Ricerca e per un terzo alla riduzione dei costi in bolletta per i consumatori (componente tariffaria A3). Lo stabilisce il nuovo aggiunge il comma 1-bis all’articolo 45: per il secondo semestre 2010 e per gli anni 2011-2013, i risparmi saranno ripartiti in questo modo. Un decreto ad hoc del Ministro dello Sviluppo Economico provvederà a stabilire le modalità e i criteri di calcolo dei risparmi effettivi, previa consultazione con Ministro dell’Economia ed Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. La quantificazione e ripartizione dei fondi per la Ricerca, previa approvazione della Riforma dell’Università, saranno stabilite in accordo con decreto del MIUR, in accordo con il ministro dell’Economia.
di Alessandra Gualtieri