Tributi locali 2008: dati Ansa Copaff, commenti De Filippo, Formigoni e Cota

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L’agenzia giornalistica ANSA ha rielaborato i dati tributari di Regioni, Province e Comuni forniti da uno studio dei tecnici della Camera. I dati procapite del 2008 provengono dalla Commissione paritetica per il federalismo fiscale. Dopo quelli delle Regioni ordinarie, (già pubblicati nel numero N. 1625 – venerdì 23 luglio 2010 ).
Ma per il presidente della Basilicata, Vito De Filippo, i dati sono sbagliati: “In Basilicata l’Irap regionale è al 3,9%, l’addizionale Irpef è allo 0,9%: si tratta delle aliquote più basse consentite perché la nostra Regione non ha mai avuto problemi con la Sanità e ha rispettato il patto di stabilità. Le cifre sui Conti Pubblici della Basilicata diffuse dalla Camera e calcolate sui dati della Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale, sono sbagliate”.
De Filippo ribadisce le critiche anche in un’intervista al quotidiano “la Stampa”: “Nel dato sulla pressione fiscale – spiega De Filippo – è stata anche inserita la compartecipazione Iva che nel nostro caso, come per le altre Regioni del Sud, ricomprende il Fondo perequativo con i Dpcm. Il dato – osserva De Filippo – non è quindi assolutamente leggibile come fiscalità che grava sul cittadino. Per fare il calcolo i tecnici hanno preso i bilanci e considerato la prima voce, quella delle entrate, divisa per il numero di cittadini. Ma nel caso della Basilicata quella voce include le royalties che non vengono dal gettito tributario, ma sono pagate dalle compagnie che estraggono il petrolio.
E’ stata quindi calcolata un’entrata non pagata dai cittadini. Sulle tabelle della Copaff – aggiunge poi De Filippo all’intervista de “la Stampa” – è necessario fare approfondite discussioni: mettere in trasparenza i dati non è una pratica tanto facile e questi dati, prima di essere messi in circolazione, devono essere accertati con rigore Regione per Regione. Nella Sanità- continua il Presidente della Regione Basilicata- un cittadino lucano pesa molto meno dei cittadini di altre regioni. Con la manovra la Basilicata perde circa 100 milioni di euro che sarebbero stati utilizzati per i trasporti pubblici, le politiche sociali, il fondo alle imprese, sarà quindi complicatissimo gestire tutte le emergenze. I tagli scatterebbero dal primo gennaio 2011- conclude De Filippo – fino a quella data c’è sempre la speranza che qualcosa cambi. Il federalismo se è inteso come sfida di efficienza ci sembra una sfida possibile, se invece deve essere uno scontro tra basi impositive, è evidente che, per la Basilicata, sarà una battaglia persa. Prima la spesa sul personale ora la tassazione locale, da quando è iniziato il confronto sulla Manovra fiscale tra Regioni e Governo – conclude De Filippo – è la seconda volta che circolano dati errati sulla Basilicata. Se la disinformazione è l’unica arma al tavolo di confronto con gli Enti locali, vuol dire che le ragioni della Manovra sono davvero deboli”.
Il sistema cosi’ com’e’ ”non e’ piu’ accettabile” e per questo ci vuole ”una svolta radicale”: Roberto Formigoni, il presidente della Lombardia, commenta cosi’ i dati di uno studio dei tecnici della Camera, che l’ANSA ha rielaborato, sulla fiscalita’ locale.
Secondo Formigoni i lombardi sono i piu’ penalizzati dalla manovra economica e i dati sulla fiscalita’ ”dimostrano che, con il loro sforzo fiscale, sostengono in modo significativo la spesa di altre regioni”.
”Dei 2261 euro pro-capite di entrate regionali – ha sottolineato Formigoni -, ben 368 vengono versati tutti gli anni come contributo di solidarieta’ dalla Lombardia ai cittadini di altri territori”.
Ed e’ questo ”che rende la Regione Lombardia – ha spiegato Formigoni – cosi’ esigente sui tavoli nazionali sul tema della virtuosita”’. Secondo Formigoni, ”non e’ infatti accettabile che risorse versate a fini di solidarieta’ non siano incanalate in servizi ai territori piu’ svantaggiati, ma in sprechi. Per questo saremo soddisfatti solo quando lo Stato garantira’ che i tagli della manovra finanziaria non colpiscano in modo indifferenziato chi paga anche per altri, chi finanzia i servizi a costi minori e chi invece spreca”.
E nonostante ci siano regioni dove si evadono le tasse meno che altrove ”le entrate pro-capite totali a disposizione per garantire i servizi ai cittadini si equivalgono”. Questo significa che ”la perequazione azzera quindi ogni differenza”. Secondo Formigoni e’ giusta la solidarieta’ ma questa ”sono convinto che non possa, e non debba, annullare completamente gli sforzi tributari compiuti dai singoli cittadini. Questo si configurerebbe come una vera e propria ‘ingiustizia fiscale’ nei confronti di chi compie il proprio dovere fino in fondo”.
”Aspettiamo gli incontri con il governo su temi quali federalismo fiscale, costi standard e perequazione per dare finalmente una svolta radicale ad un sistema non piu’ accettabile”.
Il presidente del Piemonte, Roberto Cota, commenta: ”Non conosco la metodologia e i sistemi di calcolo dei dati di fiscalita’ regionale. Quello che posso dire e’ che c’e’ assolutamente bisogno del federalismo fiscale per avere un sistema giusto – attraverso il passaggio dalla spesa storica alla spesa standard – ed efficiente, con il mantenimento delle risorse sui rispettivi territori”.

Infine sempre secondo questi dati Ansa elaborati da quelli del Copaff sono 3.861 gli euro che i cittadini delle Regioni a Statuto Speciale pagano ogni anno come tributi alle amministrazioni dei loro territori. La media delle tasse locali delle regioni autonome e’ di 3.536 euro, quella ai Comuni che si trovano in quelle aree di 273 euro e alle province 52 euro.
Da questi dati si rileva:
Valle d’Aosta: 11.110 euro annui alla regione, ma nulla alla provincia e 427 euro ai Comuni della zona.
Trentino: 8.341 euro l’anno vanno pro capite alla Regione, 204 euro ai Comuni della zona ma nulla alle province.
Sicilia: alla Regione vanno 2.243 euro, 258 euro ai Comuni dell’isola e 60 euro alle province di quel territorio.
Sardegna: 3.361 euro alla Regione; 323 i Comuni e 70 le province.
Friuli Venezia Giulia: 4.358 euro alla Regione; 308 euro ai Comuni e 45 euro alle province.

Fonte: http://www.regioni.it/newsletter/newsletter.asp?newsletter_data=2010-07-27&newsletter_numero=1627#art5