In tre anni hanno abbassato la saracinesca quasi 52mila botteghe artigianali, con una perdita di 108mila posti di lavoro. A fare i conti della crisi è Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani che con Lo Sportello del Contribuente monitora costantemente i riflessi della crisi economica sul mondo produttivo.. Per quanto riguarda il settore artigianato, nel periodo 2007- 2009 le iscrizioni sono state 187.460, mentre le cancellazioni sono state 239.990: 52.440 botteghe artigianali in meno, con una perdita di oltre 100mila posti di lavoro.
Al primo posto tra regioni dove si è registrato il maggiore decremento troviamo il Friuli V-Giulia, seguito dalla Campania, Valle d’Aosta, Molise, Sicilia, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto, Lazio, Puglia, Calabria, Liguria, Umbria, Trentino-A.Adige, Sardegna, Basilicata, Piemonte e Marche.
Per Contribuentii t – Associazione Contribuenti Italiani, occorre operare per una rapida inversione di tendenza agendo soprattutto sulla leva fiscale, sull’accesso al credito, sugli ammortizzatori sociali e soprattutto sui piani commerciali che debbono valorizzare e premiare l’artigianato, lustro del made in Italy nel mondo.
“Di fronte alla chiusura di 52 mila botteghe artigianali” – commenta Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – ”è impensabile che il governo non intervenga con una moratoria fiscale per gli artigiani, inserendo anche il comparto artigianale tra quelli in crisi, prevedendo inoltre l’estensione al settore delle arti e delle professioni degli ammortizzatori sociali e di tutte le misure straordinarie”.
Fonte: www.contribuenti.it