‘Vogliamo l’applicazione in tutte le sue parti della legge 42 sul federalismo fiscale per noi fondamentale per l’innovazione della pubblica amministrazione, e per la qualita’ e l’efficienza dei servizi da erogare ai cittadini”. Così Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, al termine della Conferenza delle Regioni del 29 luglio. ”Per fare questo -ha detto Errani – occorre definire i costi standard e i livelli essenziali di assistenza (Lea) e i livelli essenziali di prestazione (Lep). I cittadini con il federalismo fiscale devono sapere quali e quanti servizi devono essere erogati dalle diverse amministrazioni; il governo deve assolutamente concordare con noi la definizione di Lep e Lea.
”Sui costi standard – ha sottolineato Errani – e’ bene che si superino le semplificazioni e i messaggi di propaganda che sono passati in questi mesi: ricordiamo che l’Italia e’ agli ultimi posti nei dati Ocse per spesa sanitaria”.
Constatazione espressa il 28 luglio anche nel corso dell’audizione della Conferenza delle Regioni alla Commissione parlamentare per l’Attuazione del federalismo fiscale. Errani ha espresso forti perplessità sulla considerazione del Governo che la spesa degli enti territoriali, in base a quanto si evince dalla relazione sul federalismo fiscale, siano maggiori della spesa discrezionale dello Stato.
”A noi risulta – ha spiegato Errani – che la spesa discrezionale dello Stato non sia di 84 miliardi bensi’ di 195 (dati di contabilita’ pubblica) contro quella degli enti territoriali che sarebbe di 176 miliardi. E’ per questo che noi non condividiamo i numeri fatti dal governo, il federalismo fiscale cosi’ per noi e’ un albero storto. Si deve rientrare pienamente nel percorso e nello spirito della legge 42 e riattivare quella collaborazione che la stessa legge sancisce”.
Errani e’ poi tornato a parlare delle risorse relative alle competenze trasferite, in base alla Bassanini, alle Regioni: ”quelle risorse – ha ricordato – errano bloccate al ’99 con una perdita di valore, a fronte dell’inflazione, del 25,5%. Le regioni non hanno trasferimenti; le nostre fonti di finanziamento sono la Sanita’ e appunto le risorse sulle competenze”. Secondo Errani con la manovra si tagliano quelle risorse mettendo in discussione una ‘gamba’ della legge 42.
Errani ha puntualizzato anche l’aspetto invalidità e ha fatto presente che se un aumento della spesa in quest’ambito c’e’ stata non e’ repentina, come sostenuto dal governo ma si sarebbe passati da 6 a 16 miliardi in diciannove anni. Errani ha poi ricordato che le regioni hanno responsabilita’ in materia dal 2003 e che fino al 2005 hanno dovuto smaltire il lavoro arretrato che inizialmente svolgevano insieme al ministero dell’Economia e successivamente quest’ultimo lo ha ceduto all’Inps. ”Se sono stati – ha detto Errani – assegni sbagliati abbiamo sempre sostenuto che condividiamo pienamente che si debba intervenire. Voglio pero’ ricordare che oltre il 70% dei contenziosi attivati dall’Inps sono stati persi con costi giganteschi”. Errani ha quindi ribadito che le regioni sono disposte a verifiche puntuali senza scaricare inadempienze di cui non sono responsabili.
Fonte: http://www.regioni.it/newsletter/newsletter.asp?newsletter_data=2010-07-29&newsletter_numero=1629#art1