d un anno di distanza (il 1° settembre 2009, fu il giorno in cui partirono molte praticare on line da parte dei datori di lavoro per regolarizzare colf e badanti) in alcune province la situazione è disperata: a Latina, per esempio, solo il 22,71% delle colf e delle badanti ha ottenuto un contratto e solo il 29,4% delle pratiche è stato chiuso (con esito positivo o negativo). Situazione simile a Napoli (dove però le domande di emersione sono state oltre 24mila): il 26% delle pratiche è stato chiuso ma solo il 23,76% è andato a buon fine. Anche nelle grandi città la situazione non rosea. Infatti a Torino 8.300 domande sono ancora in lavorazione i contratti firmati sono pochi più di 2mila e in totale le istanze chiuse rappresentano il 27,83% di quelle presentate.
In generale
Secondo i dati raccolti al 6 luglio 2010, le domande pervenute per la regolarizzazione sono state 300mila e di cui solo 173.997 sono stati portati a termine. Questo significa che in media il 41% degli stranieri che hanno fatto domanda non hanno ancora firmato il contratto di lavoro.
Le bocciature
Il 6% degli stranieri che ha fatto domanda non firmerà mai il contratto: si tratta infatti degli stranieri la cui pratica è stata respinta per mancanza dei requisiti del lavoratore o del datore. Le bocciature, inoltre, riguardano anche gli stranieri colpiti da un’applicazione “restrittiva” della circolare per la quale chi è stato scoperto in Italia dopo un’espulsione non ha diritto alla regolarizzazione. Per legge è stato ammesso, ma voi viene “scartato”.
A questo, si aggiunge il problema degli interinali e dei precari assunti a tempo determinato dal ministero dell’Interno e non rinnovati. I primi sono stati mandati a casa lo scorso 31 luglio (tranne 45 unità, a cui è stato prorogato di un mese il contratto), mentre per i secondi (in scadenza a fine anno) è arrivato l’impegno del governo a prorogare i contratti di un anno ai fini di una definitiva stabilizzazione.