Il rialzo del prezzo del grano fa crescere i prezzi alimentari

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Un bollettino Fao riporta che le previsioni per la produzione cerealicola mondiale nel 2010 sono state riviste al ribasso al livello di 2.238 milioni di tonnellate, ben 41 milioni di tonnellate in meno rispetto al livello di 2.279 milioni di tonnellate registrato a giugno.
Il rialzo del prezzo del grano ha portato i prezzi alimentari internazionali ad una crescita del 5% lo scorso mese, il più grande aumento mensile dallo scorso novembre, ha annunciato l’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, Fao.
L’Indice dei prezzi alimentari Fao (Ffpi) ha avuto una media di 176 punti in agosto, circa 9 punti in più rispetto a luglio, riporta la Fao nel suo ultimo bollettino sulla situazione della domanda e offerta cerealicola mondiale. L’aumento – pari al 5% – ha portato l’Indice ai livelli più alti registrati da settembre 2008, sebbene ancora inferiori del 38% rispetto al picco registrato a giugno 2008.
L’aumento del Ffpi riflette principalmente l’improvvisa impennata del prezzo internazionale del grano, avutasi a seguito della grave siccità che ha colpito la Federazione Russa e che ha costretto il paese a imporre restrizioni alle vendite di grano. Ma tra le altre cause vi sono anche l’aumento dei prezzi dello zucchero e dell’olio di semi.
Il bollettino della Fao riporta che le previsioni per la produzione cerealicola mondiale nel 2010 sono state riviste al ribasso al livello di 2.238 milioni di tonnellate, ben 41 milioni di tonnellate in meno rispetto al livello di 2.279 milioni di tonnellate registrato a giugno.
Ciononostante, anche a tale più basso livello, la produzione cerealicola mondiale nel 2010 resterà comunque la terza più alta mai avuta, e sempre sopra la media quinquennale. Tra i cereali principali, la maggior parte del calo è attribuibile al grano, la cui riduzione ha riflettuto principalmente la diminuzione dei raccolti dei maggiori produttori dei paesi della Csi (Comunità degli Stati Indipendenti) causata dalle condizioni climatiche avverse.
Stando alle attuali stime, il consumo complessivo di cereali supererà leggermente la produzione mondiale nel 2010/11. Questo porterà ad una contrazione del 2% delle giacenze finali dal livello iniziale record degli ultimi 8 anni, e ad una leggera diminuzione del rapporto stock/utilizzo. Ad un livello del 23%, comunque, tale rapporto rimarrà comunque ben al di sopra del minimo di 19,5% registrato durante la crisi alimentare del 2007/08.
Un’ulteriore riduzione nelle previsioni per la produzione mondiale di grano nel 2010 – rispetto all’ultimo bollettino Fao del 4 agosto scorso – porta la produzione di grano mondiale prevista per quest’anno ad un livello di 646 milioni di tonnellate – il 5% in meno rispetto al 2009, ma ancora il terzo livello più alto mai registrato.
Tale ultima revisione riflette un ulteriore calo nelle stime per il raccolto di quest’anno nella Federazione Russa, ad un livello di 43 milioni di tonnellate (dagli iniziali 48 milioni di tonnellate di agosto), che più che compensa le previsioni al rialzo per i raccolti di altri paesi tra cui Stati Uniti e Cina.
Le stime per le giacenze finali di grano nel 2011 sono state anch’esse riviste al ribasso, a 181 milioni di tonnellate – un calo del 9% rispetto ai livelli iniziali. Il rapporto stock/utilizzo per il grano per il 2010/11 è stimato pari al 27%, più basso del 3% rispetto alla stagione precedente ma sempre più alto del 5% rispetto al minimo storico degli ultimi 30 anni registratosi nel 2007/08.
Si prevede che la produzione mondiale di cereali secondari raggiunga i 1.125 milioni di tonnellate, 6 milioni di tonnellate in meno rispetto alle precedenti previsioni effettuate a giugno, ma comunque leggermente al di sopra dei livelli del 2009 e pari al secondo più alto livello mai registrato. Si stima che la produzione di mais raggiunga un record storico di 845 milioni di tonnellate, con previsioni di raccolti record in Cina e Stati Uniti, mentre si prevede che la produzione mondiale di orzo cali del 22% fino a 129 milioni di tonnellate, livello minimo degli ultimi 30 anni, principalmente per via della forte diminuzione della produzione nei paesi della CSI e dell’UE causata delle cattive condizioni climatiche.
Anche le previsioni per la produzione mondiale di riso nel 2010 sono state riviste al ribasso e fissate a 467 milioni di tonnellate, 5 milioni di tonnellate in meno rispetto alle stime di giugno ma ancora un livello del 3% più alto di quello del 2009, record storico. Gran parte della riduzione è attribuibile alle alluvioni verificatesi in Pakistan, ma è anche conseguenza delle previsioni al ribasso per i raccolti in Cina, Egitto, India, Laos e Filippine.
I recenti squilibri nella produzione cerealicola mondiale verranno esaminati da un gruppo di delegati in occasione di una sessione speciale di un giorno del Gruppo Intergovernativo sui cereali e del Gruppo intergovernativo sul riso della Fao, prevista per il 24 settembre presso la sede di Roma.

Fonte: www.aiol.it