Contributi comuni sotto i 50mila abitanti, in pubblicazione i decreti direttoriali

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Sono in corso di pubblicazione i decreti direttoriali (già registrati dalla Corte dei Conti il 26 luglio 2010) sui criteri e sulle disposizioni procedurali per la concessione di un contributo ai comuni con meno di 50.000 abitanti, in base a quanto previsto dall’art. 2, comma 552, della legge del 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008). Il limite complessivo dei contributo è fissato in un milione di euro per ciascuna annualità e verrà destinato alla stabilizzazione dei lavoratori impegnati in attività socialmente utili presso gli stessi Enti e con oneri a carico del bilancio comunale da almeno otto anni. Si precisa che solo dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale decorrono i termini (30 giorni) di presentazione delle domande per l’ammissione al contributo. Lo fa sapere la direzion Generale degli ammortizzatori sociali e Incentivi all’Occupazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che precisa inoltre che i termini, per la presentazione della domanda per l’ammissione al contributo, cominceranno a decorrere dalla data di pubblicazione decreti direttoriali in Gazzetta Ufficiale. Come si legge dal sito istituzionale del Ministero del Welfare, per lavori socialmente utili devono intendersi quelle attività finalizzate alla “realizzazione di opere e la fornitura di servizi di utilità collettiva, mediante l’utilizzo di lavoratori in mobilità o in cassa integrazione guadagni straordinaria o in disoccupazione speciale oppure mediante il coinvolgimento in progetti di lavori socialmente utili di soggetti in cerca di prima occupazione o disoccupati. Rientrano nella competenza del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale i lavoratori socialmente utili appartenenti al cosiddetto “bacino nazionale”, cioè quei soggetti che abbiano effettivamente maturato 12 mesi di permanenza nelle attività socialmente utili negli anni 1998-1999. La gestione dei lavori socialmente utili e le azioni di politica attiva del lavoro riferita ai lavoratori LSU, è demandata alle Regioni, che agiscono sulla base di convenzioni con il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale”.