L’Antitrust condanna Mediaset a pagare 130mila euro per l’aumento illecito degli abbonamenti “Mediaset premium gallery”

0
225

L’Antitrust, accogliendo le richieste avanzate dall’associazione, ha accertato che RTI del gruppo Mediaset ha realizzato una variazione tariffaria “mascherata da una mera modifica dei programmi televisivi”, condannando la società al pagamento della sanzione. RTI nel mese di gennaio 2010 ha introdotto nel pacchetto “Mediaset Premium Gallery” due nuovi canali cinema, denominati “Cinema Energy” e “Cinema Emotion”, aumentando il canone di 2 o 4 euro al mese (a seconda del tipo di abbonamento in essere). L’aumento del prezzo è avvenuto con il meccanismo del silenzio-assenso, a seguito dell’invio di una lettera anonima e dal contenuto del tutto assimilabile ad un messaggio pubblicitario, con la quale non è stato correttamente segnalato che si trattava di un aumento tariffario che consentiva all’abbonato di recedere dal contratto. Oggi l’Antitrust, accogliendo le richieste avanzate dal Movimento Consumatori nello scorso gennaio, ha accertato che RTI del gruppo Mediaset ha realizzato una variazione tariffaria “mascherata da una mera modifica dei programmi televisivi”, condannando la società al pagamento di una sanzione di 130 mila euro. Considerata la grave illegittimità del comportamento tenuto da RTI, il Movimento Consumatori chiederà al Tribunale di Roma di inibire l’applicazione delle nuove tariffe e di informare tutti gli abbonati del diritto di ottenere in restituzione quanto corrisposto a seguito degli illegittimi aumenti tariffari. Se il gruppo Mediaset non restituirà spontaneamente gli illegittimi aumenti delle tariffe, l’associazione si vedrà costretta a promuovere una class action per tutelare i consumatori danneggiati. Il Movimento Consumatori invita tutti coloro che intendano ottenere il rimborsi da RTI a contattare l’associazione all’indirizzo azioni.collettive@movimentoconsumatori.it. ‘Questa vicenda – afferma Alessandro Mostaccio della segreteria nazionale del Movimento Consumatori – conferma che nel settore dei servizi televisivi a pagamento è in corso una competizione senza precedenti tra operatori che troppo spesso si basa su pratiche commerciali scorrette e non sulla sana comparazione prestazionale dei servizi. Le vittime sono i clienti che subiscono inconsciamente queste pratiche. Questa volta l’amaro in bocca resta a quelli di Mediaset Premium per aver di fatto subito un aumento tariffario illegittimo”.