Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di IDV e fondatore dello “Sportello Dei Diritti” ritiene opportuno segnalare la sentenza n° 17400 del Tar della Campania depositata ieri che, accogliendo il ricorso di un automobilista napoletano contro la revisione della patente per esaurimento dei punti ha sancito che “La comunicazione cumulativa di più decurtazioni dei punti della patente relative a diverse violazioni nel tempo è illegittima, anche perché lede il diritto dell’automobilista di poter usufruire dei corsi per il recupero del punteggio tolto”. In particolare l’automobilista aveva impugnato il provvedimento con cui gli veniva comunicata la decurtazione dei punti conseguenti a diverse infrazioni seriali. I giudici del gravame gli hanno dato ragione e hanno annullato il provvedimento, illegittimo “in quanto determina un sostanziale aggiramento delle norme che il Codice della strada pone a presidio non solo del diritto del privato ad usufruire dei corsi per il recupero dei punti (in modo da ripristinare l’originario punteggio della patente ed evitare il provvedimento di revisione, che è atto gravemente lesivo delle attività del cittadino), ma anche della stessa ragion d’essere dell’istituto della patente a punti, attraverso il quale si è inteso creare un meccanismo volto, mediante l’attivazione di un sistema di afflizione accessoria che può giungere fino alla sospensione della patente di guida (art. 126-bis, comma 6, d. lgs. n. 285 del 1992), a favorire l’educazione degli automobilisti al rispetto delle norme del Codice della strada.”