Inpdap: nuovo assetto organizzativo, migliorate le performance

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L’Inpdap ha fatto la cura dimagrante e migliora la sua performance. Il presidente dell’Istituto di previdenza della p.a., Paolo Crescimbeni, ha dato il via ad un nuovo assetto organizzativo dell’istituto per rilanciare l’efficienza dell’ente, in linea con le disposizioni legislative e le direttive governative in tema di contenimento della spesa della P.a. In sintesi, spiega l’Inpdap in una nota, ecco le novità più importanti di razionalizzazione delle strutture: riduzione degli uffici dirigenziali generali da 26 a 24, con accorpamento di due Direzioni centrali ad altre già esistenti; riduzione dei dirigenti di seconda fascia da 181 a 152, anche mediante l’unificazione degli uffici provinciali con minore bacino di utenza con quelli delle sedi provinciali viciniori e la contrazione di uffici dirigenziali a livello centrale. Inoltre è previsto l’accorpamento delle direzioni regionali del Molise e della Basilicata, alle regioni limitrofe, rispettivamente Campania e Puglia, fermo restando le competenze ed i rapporti con gli enti e le istituzioni regionali sul territorio. Altra novità riguarda la riconfigurazione della direzione centrale del welfare, per effetto del trasferimento delle funzioni operative dal centro alle sedi periferiche e dell’assorbimento delle competenze del soppresso Enam (Ente nazionale di assistenza magistrale), in materia di welfare, al fine di avvicinare sempre più l’azione dell’ente ai bisogni dei cittadini. Inoltre Crescimbeni ha dato mandato alla direzione generale di predisporre un piano per l’apertura di nuovi centri informativi ed operativi sul territorio nazionale e di sviluppare nuove sinergie con le pubbliche amministrazioni, per amplificare il processo di decentramento dell’ente sul territorio. Per completare il quadro di rinnovamento, il presidente ha indicato le linee su cui impostare una nuova politica meritocratica della dirigenza, prevedendo una scalettatura della retribuzione di posizione proporzionata alla dimensione del bacino di utenza, ai carichi di lavoro, alla complessità delle funzioni e alla responsabilità patrimoniale. Con questi interventi, Inpdap, spiega nella nota l’istituto, «si propone di sviluppare, sempre più, variabili gestionali interdipendenti, quali meritocrazia, efficienza dei servizi, vicinanza ai cittadini e contenimento dei costi, destinate ad incidere positivamente sul processo di crescita intrapreso dall’ente»