Secondo un’indagine Netcomm/ContactLab, anche chi non acquista online fa un utilizzo intensivo del Web in chiave info-commerce. Ma gli operatori del settore hanno bisogno di tecnologie a sostegno di un’offerta da integrare.
Il presidente di Netcomm, Roberto Liscia, non ha dubbi. Indagine “Consumer Behaviour Report 2010: Web, viaggi e vacanze” alla mano, il numero uno del Consorzio del commercio elettronico italiano afferma senza timor d’essere smentito, che «non c’è vacanza senza Web e che la stessa Rete prolunga la vacanza grazie alla tendenza, sempre piĂą marcata, a condividere, pubblicando online foto e recensioni delle proprie esperienze».
A rendere ancor più chiaro il concetto è Francesca Benati che, in qualità di consigliere delegato al Turismo di Netcomm, ha dipanato i numeri dell’indagine realizzata in collaborazione con ContactLab e condotta in questo mese di settembre sulla base di oltre 24.000 questionari online inviati ai destinatari delle mailing list di dodici fra i più importanti Merchant del settore vacanziero.
Molteplici gli obiettivi della ricerca condotta al fine di misurare l’impatto della crisi economica sui comportamenti, ma anche sulle modalità di fruizione, sulla scelta delle vacanze estive, sulle motivazioni, sulle percezioni, sulle possibili influenze e sui conseguenti comportamenti di chi utilizza l’e-commerce per acquistare i propri viaggi.
E qui, la notizia buona per Benati non è solo che il turismo rappresenta il 51% dell’intero commercio elettronico realizzato nel nostro Paese ma che «coloro che utilizzano la Rete per le proprie vacanze sono ormai utenti maturi e capaci di comprendere le potenzialità del mezzo che hanno davanti». Inoltre, «anche chi non acquista online le proprie vacanze, si informa prima su Internet, dove aumentano il numero di transazioni e il tempo impiegato per la navigazione».
Così, nonostante la scia dell’annus horribilis 2009 per il turismo e l’e-commerce in generale, si sia fatta sentire anche nei primi 9 mesi di quest’anno, è altrettanto vero (e coerente con quanto già emerso nell’E-Commerce Consumer Behaviour Report dello scorso maggio), che il 92% di coloro che hanno risposto all’indagine portata avanti a quattro mani da Netcomm e ContactLab hanno fatto vacanze nel 2010 e che, fra questi, l’88% ha utilizzato il Web per organizzarle.
In particolare, di questo campione, il 42% ha acquistato totalmente la propria vacanza online, mentre il 18% l’ha solo prenotata preferendo saldare il conto presso la sede fisica dell’agenzia viaggi e un restante 28% ha scelto di reperire su Internet tutte le informazioni possibili senza, però, spingersi oltre. «Fra le motivazioni ad acquistare online – ci spiega Benati – l’attenzione al prezzo non è piĂą così preponderante. A contare, sono anche la possibilitĂ di essere autonomi e indipendenti, il risparmio di tempo e la varietĂ di scelta».
Così, nonostante gli utenti piĂą evoluti si siano spinti all’acquisto online anche di biglietti per musei, concerti, visite guidate ed escursioni, un “ma” c’è e riguarda l’attuale lato dell’offerta. «PerchĂ© – come conferma Marco Ficarra, amministratore delegato Blu Holding e responsabile area Turismo Netcomm – nel settore del turismo pare indubbio che gli utenti siano giĂ piĂą multicanale di quanto non siano realmente gli operatori del mercato».
Pochi tour operator hanno, infatti, una presenza sul Web e ancora meno fanno e-commerce. «Tecnologicamente – conclude Ficarra – la complessità è alta e va declinata a utenti consumer e non business. Inoltre, la mancanza di un’integrazione dell’offerta non permette di realizzare una ricerca incrociata per destinazione, periodo, prezzo e quant’altro, mentre se esistesse un integratore dovrebbe, in primis, consentire di incassare i pagamenti anche offline sul territorio, dovrebbe possedere un’offerta assortita e competitiva ed essere capace di investire efficacemente in search engine marketing al fine di risultare Web-expect».
I problemi sul piatto sono molti, ma di questi tempi non conviene lasciarsi sfuggire nuove opportunitĂ .