Gli impegni presi da Eni, infatti, sono da oggi «legalmente vincolanti», e secondo la Commissione europea «assicureranno che le richieste avanzate da terzi per accedere ai gasdotti saranno gestite da un’entità indipendente dall’Eni, il principale fornitore di gas in Italia». Bruxelles aveva aperto un’indagine per abuso di posizione dominante nei confronti di Eni nel marzo 2009, per cui il colosso energetico rischiava una pesante multa. Il cane a sei zampe aveva quindi proposto a Bruxelles negli scorsi mesi di risolvere la situazione impegnandosi a cedere le sue quote nei gasdotti Tag (gas in provenienza dalla Russia), Tenp e Transitgas (dal Nord Europa). In particolare, le quote di Tag dovrebbero andare alla Cassa depositi e prestiti. «Gli impegni legalmente vincolanti presi da Eni assicureranno che l’accaparramento della capacità non avverrà più nei gasdotti di trasporto verso l’Italia e che che adeguati incentivi di investimento prevarranno», ha dichiarato il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia, che ha sottolineato che«l ‘accesso alle infrastrutture è chiave per l’integrazione del mercato del gas, la competitività dei prezzi e la sicurezza generale delle forniture di energia nell’Ue». La decisione presa oggi da Bruxelles «promuoverà una concorrenza salutare e prezzi inferiori nella fornitura di gas alle imprese e alle famiglie», si legge nel documento della Commissione, nel cui mirino sono finiti da mesi i grandi giganti europei dell’energia come E.on in Germania e Gdf Suez in Francia.
Fonte: Adnakronos