Per una società in cattive acque cercare di cambiare pelle è un fatto abbastanza naturale. Ben diverso il discorso se a farlo è un’azienda con il vento in poppa da molti anni, come indubbiamente Intel, leader nel settore dei processori. «Ma la nostra forza, in un mondo in velocissima evoluzione come quello dell’informatica e della tecnologia, deve anche essere quella di prevedere e governare i cambiamenti. E i cambiamenti importanti di questi tempi non mancano proprio…». A parlare è Dario Bucci, che di Intel amministra la filiale italiana, a pochi giorni di distanza dalla conclusione dell’IDF di San Francisco, l’evento annuale dove il colosso dei chip annuncia le sue più importanti novità.
«Stiamo entrando in una fase dove i computer, siano essi desktop o portatili, non saranno più gli unici protagonisti. Andiamo verso un futuro nel quale ci sarà una miriade di dispositivi connessi ad Internet, soprattutto in mobilità e quindi senza fili. Per il 2020, ad esempio, stimiamo che saranno 31 miliardi gli apparecchi connessi al Web nel mondo, utilizzati da 4 miliardi di persone. Ecco, è in un mondo del genere che Intel vuole mantenere la sua leadership».
Il che comporta già da adesso, appunto, una mutazione nelle strategie e nella realizzazione dei prodotti. «Il nostro obiettivo – spiega Bucci – si sintetizza nel concetto di “Continuum Computing”, che poi significa fornire agli utenti una continuità d’architettura nei nostri prodotti, indipendentemente dal tipo d’apparecchio nel quale sono collocati, sia esso un pc, un tablet piuttosto che un televisore». E con queste premesse, continuare a parlare di Intel come di un produttore di processori, è riduttivo: «Da molto tempo l’azienda è leader mondiale nella produzione di semiconduttori, e nello sviluppo della relative tecnologie, che poi sono il “cuore” di centinaia di milioni di computer. Ma per estendere il nostro primato ad una tipologia di apparecchi più ampia occorre sviluppare altri elementi. Ne individuo tre: l’efficienza energetica dei chip, la connettività Wi-Fi sempre più performante e la sicurezza».
Quello della sicurezza è un elemento che potrebbe sembrare non così vicino ad Intel, ed invece l’azienda ha acquistato pochi mesi fa un gigante del settore quale McAfee. «In realtà – dice Bucci – operare una distinzione secca fra aziende che si occupano di hardware e quelle del software avrà sempre meno senso. Riallacciandoni a quanto detto, i nostri prodotti rappresenteranno sempre più delle versatili soluzioni di computing, ed in quanto tali dovranno incorporare anche degli elementi software. Questo però non significa che ci trasformeremo in un’azienda che vende direttamente dei programmi agli utenti, non a caso abbiamo deciso di lasciare operare McAfee in autonomia, senza trasformarla in una divisione di Intel».
Soluzioni di computing che comunque manterranno i circuiti di silicio, sempre più potenti ed efficienti, al centro di tutto. In quest’ambito Intel ha mostrato all’IDF la gamma aggiornata delle sue proposte. «Siamo pronti ad immettere sul mercato la famiglia di processori Intel Core di seconda generazione. I chip (nome in codice “Sandy Bridge”, ndr) sono basati sulla nuova microarchitettura Intel a 32 nanometri utilizzando transistor a loro volta di nuova generazione. Del resto, nella nostra “road map” è prevista la ciclica introduzione di microarchitetture realizzate con un numero sempre minore di nanometri. E questo ci permetterà di esportare le nostre soluzioni in dispositivi sempre più piccoli, ad esempio gli smartphone».
Altra importante innovazione, la concentrazione nel medesimo “pezzo” di silicio delle funzioni grafiche: «I nuovi Core i3, i5, i7, svolgeranno da soli il lavoro grafico che prima necessitava di una scheda video installata all’interno di un computer. Un risparmio in termini di costo ma non solo; infatti, aumenterà in modo notevole l’efficienza di alcune operazioni sempre più richieste dagli utenti, come la conversione in un altro formato video dei filmati acquisiti con il pc, ad esempio quelli realizzati con una videocamera».
Fonte: http://www.unita.it/