Nucleare: Romani riprende i lavori con Enel. Veronesi potenziale presidente dell’Agenzia

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E’ un’agenda fitta d’impegni quella del neo ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Romani. Dopo aver incontrato i vertici di Sky, Confindustria, Confcommercio, Abi e Eni, oggi al dicastrero di via Veneto si sono recati le rappresentanze sindacali e i vertici di Enel. Tema della giornata: la ripresa dei lavori per l’avvimento dell’Agenzia per la sicurezza sul nucleare senza la quale non è possibile attivare tutto il resto del comparto, compreso l’individuazione dei siti di stoccaggio il cui progetto è stato momentaneamente accantonato. Il prolungato vuoto lasciato da Scajola cinque mesi fa oltre che bloccare il sistema economico lasciando le imprese momentaneamente al palo, ha spinto il premier Berlusconi a stoppare anche l’avanzamento del progetto nucleare. E’ compito del Ministro, infatti, nominare i due commissari dell’Agenzia che, assieme ai due desiganti dal ministero dell’Ambiente e il presidente scelto da Palazzo Chigi, dovranno struttuturare il nuovo ente. Nomine che si posizionano in cima alla lista delle priorità del Ministro che, come ha dichiarato nel corso dell’incontro con Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, prevede di effettuare entro l’anno. “Sono un convinto assertore del nucleare secondo la formula del ’50-25-25’», ha spiegato Romani riferendosi alle percentuali di utilizzo delle varie fonti di energia che vedono nucleare e rinnovabili concorrere al 25% con quelle tradizionali. «Enel -ha aggiunto- è l’unica grande azienda di energia che ha a che fare con le tre grandi tecnologie di Stati Uniti, Francia e Russia», e che quindi è stata in grado di recuperare «il disavanzo culturale accumulato in questo settore”. Positivo anche Conti che, all’uscita del colloquio ha spiegato: “Abbiamo impostato una relazione con il ministro che metterà mano ai tanti provvedimenti necessari per dare impulso agli investimenti che per noi ammontano a circa 9 miliardi nei prossimi anni”. Non si dichiarano soddisfatti, invece, gli esponenti di Italia dei valori: “Il ministro dovrebbe occuparsi delle famiglie sempre più in difficoltà – sostiene Felice Belisario, capogruppo Idv al Senato – dei giovani che non trovano occupazione, delle aziende in crisi e dei settori economici che hanno bisogno di sviluppo. Il nucleare è invece un regresso inutile e pericoloso regresso. D’altra parte si aspetta da tempo la costituzione dell’Agenzia per la sicurezza sul nucleare, che spero vivamente evidenzi una volta per tutte che si tratta di una fonte di energia da scartare. Romani si faccia casomai promotore di investimenti nei settori delle fonti alternative e rinnovabili, come l’Italia dei Valori propone da tempo. Si potrebbero creare – prosegue- nuovi posti di lavoro, utilizzare i fondi europei, diminuire l’inquinamento e abbattere a vantaggio di tutti i costi dei servizi energetici, ovviamente senza le degenerazioni che il centrodestra ha prodotto in Sardegna. Sono queste -conclude- le iniziative che un ministro dello Sviluppo dovrebbe attuare, piuttosto che insistere per un ritorno al nucleare contro cui l’Idv ha raccolto e depositato ben 740.000 firme”. Tra i possibili nomi per la presidenza dell’Agenzia spicca quello dell’oncologo e senatore del Pd, Luigi Veronesi. Una volta messa in piedi l’Agenzia dovrà non solo monitorare sulla sicurezza, ma avrà anche il compito sia di promuovere la comunicazione con la popolazione sia di aiutare, appunto, il Governo nella scelta dei siti di stoccaggio, preliminarmente individuati ma ancora in attesa del placet dell’Istituto.