Fisco: piattaforma Cisl- Uil, meno tasse sul lavoro

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Dal calo delle aliquote fiscali per i redditi più bassi al rafforzamento della detassazione del salario di produttività, dalla lotta all’evasione all’ innalzamento della tassazione sulle rendite finanziarie. Sono le misure su cui si basa la piattaforma rivendicativa di Cisl e Uil per la riforma fiscale ‘integralè che chiederanno in piazza i due sindacati. DETRAZIONI SU LAVORO DIPENDENTE. È il punto di partenza, il presupposto da cui devono partire le politiche nazionali per dare una prima risposta alla crisi economica e sociale. Per farlo sono necessarie azioni che riguardino anche le pensioni. ALIQUOTE FISCALI. Per Cisl e Uil vanno ridotte le aliquote sui redditi, in particolar modo la prima e la terza, portandole rispettivamente al 20% e al 36%. Va poi affrontato il fenomeno dell’incapienza per quella fascia di popolazione il cui reddito è così scarso da non poter usufruire delle detrazioni fiscali. FISCAL DRAG. Servono meccanismi in grado di neutralizzarne gli effetti su redditi e pensioni, evitando surrettizi aumenti di imposizione. Si pensa ad adeguamenti automatici sull’indice statistico Ipca. SALARIO PRODUTTIVITÀ. Confermare l’aliquota 10%, ampliando il tetto di reddito ed estendendo i benefici al pubblico. FAMIGLIE. Rafforzare gli strumenti di sostegno alle famiglie, migliorando il sistema di detrazioni e assegni. LOTTA EVASIONE. Per Cisl e Uil è la priorità nazionale. RENDITE FINANZIARIE. Bonanni e Angeletti chiedono inoltre un innalzamento dell’imposta sostitutiva sulle rendite finanziarie al 20%, con l’esclusione dei titoli di Stato, e un contemporaneo abbassamento della tassazione sui depositi bancari, oggi al 27%.IRAP. La riduzione del prelievo sulle imprese dovrà essere legata all’innovazione tecnologica e all’incremento occupazionale. I sindacati spingono per un’elevazione a rango costituzionale dello Statuto del Contribuente. FEDERALISMO FISCALE. Evitare il rischio di proliferazioni e appesantimenti delle strutture burocratiche. Non dovrà comportare aumenti della pressione fiscale nè di costi.

Fonte: Ansa