«La decisione della Commissione di avviare un’indagine nei confronti dell’Italia sull’esenzione dall’Ici concessa per i beni della Chiesa e di altre entità non commerciali, ci sorprende». Lo dichiara il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi, che ricorda come «sulla questione la Commissione si era già espressa a fine 2008, stabilendo che le norme italiane non esentano da tassazione le attività prevalentemente commerciali, anche quando svolte da enti ecclesiastici o senza scopo di lucro». La Commissione europea, infatti, ha avviato di recente una indagine proprio per verificare fino a che punto le agevolazioni concesse in varie trence dallo Stato italiano alla Chiesa non contrastino con la libera concorrenza del mercato. Nel mirino , dunque, ci sono non le attività caritatevoli ma quelle a vocazione commerciale, come aziende sanitarie, turistiche e dell’istruzione. «Confidiamo -continua Ronchi- che questa decisione della Commissione rappresenti un passaggio dovuto per arrivare alla definitiva chiusura della procedura. Certo, avremmo preferito di gran lunga poter avere un confronto tecnico costruttivo con i servizi della Commissione prima di questa decisione. A ogni modo, non più di dieci giorni fa ho chiesto io stesso alla nostra Rappresentanza permanente a Bruxelles di prendere immediatamente contatto con il gabinetto del commissario alla Concorrenza, Joaquìn Almunia, per avere informazioni sul passo che la Commissione si apprestava a compiere e dare conto della piena disponibilità italiana a riesaminare con i Servizi della Commissione tutti gli aspetti del caso». «Il capo di gabinetto di Almunia ha tenuto a rassicurarci sul fatto che la decisione di apertura di indagine rappresenta solo il primo passo formale di una procedura sul cui esito il commissario Almunia non ha alcuna posizione preconcetta. Esso ha anzi sottolineato -conclude Ronchi- come la procedura consentirà all’Italia di far valere formalmente le sue buone ragioni».