Super dichiarazione Iva, un modello unico per le pmi

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Super dichiarazione Iva In un unico modello tutti gli adempimenti annuali delle pmi, per semplificare la vita al contribuente e ridurre i costi di compliance Una super dichiarazione annuale Iva per semplificare gli adempimenti tributari a carico delle imprese. La dichiarhzione potrebbe assorbire, infatti, sia il modello VR per richiedere il rimborso del credito Iva annuale, sia soprattutto la comunicazione dati Iva. Snellimento in vista anche per il modello 770 semplificato, mediante una «mensilizzazione» dei dati fiscali relativi ai dipendenti. Sono alcune ipotesi emerse ieri in una riunione tra amministrazione finanziaria e imprese in cui sono stati presentati i risultati della misurazione degli oneri amministrativi nel settore fiscale a carico delle pmi. La dichiarazione potrebbe assorbire, infatti, sia il modello VR per richiedere il rimborso del credito Iva annuale, sia soprattutto la comunicazione dati Iva, che pesa annualmente sulle pmi oltre 460 milioni di curo all’anno. In quest’ultimo caso, la facoltà di non inviare la comunicazione dati comporterà un necessario anticipo nella presentazione della dichiarazione annuale Iva (entro il mese di febbraio). Snellimento in vista anche per il modello 770 semplificato, mediante una «mensilizzazione» dei dati fiscali relativi ai dipendenti. Sono solo alcune delle ipotesi emerse ieri in una riunione tra l’amministrazione finanziaria e il mondo delle imprese in cui sono stati presentati i risultati della misurazione degli oneri amministrativi (Moa) nel settore fiscale a carico delle pmi. Dallo studio è emerso che gli adempimenti fiscali costano alle piccole e medie imprese italiane circa 2,7 miliardi di euro all’anno. Nelle aziende con meno di 249 dipendenti, per la predisposizione e l’invio di modello 770, comunicazione dati Iva, dichiarazione Iva, richieste di rimborso dei crediti Iva (trimestrale e annuale) e anticipazione dei rimborsi Iva in conto fiscale, secondo i dati forniti da Agenzia delle entrate e dipartimento della funzione pubblica, se ne vanno in media 2.029 euro. La rilevazione rientra nell’ambito dell’attuazione delle norme «tagliaoneri» previste dal dl n. 112/2008, che hanno fissato l’obiettivo di ridurre almeno del 25% i costi burocratici gravanti sulle imprese entro il 2012. Per perseguire tale finalità, prevista dalla strategia di Lisbona, il taglio necessario è di quasi 700 milioni di curo. «Riteniamo possibile il raggiungimento di questo obiettivo», commenta Claudio Carpentieri, responsabile fiscale della Cna, «per ora valutiamo positivamente lo spirito collaborativo, ma aspettiamo di vedere come i tagli saranno messi in pratica». Riguardo alla metodologia utilizzata, l’ufficio studi della Funzione pubblica e la direzione centrale servizi ai contribuenti delle Entrate hanno adottato il metodo dei costi standard (standard cost model), in linea con i criteri stabiliti da Bruxelles. L’analisi ha riguardato le imprese che impiegano fino a 250 dipendenti. Circa 2 mila realtà, con un personale variabile tra 5 e 249 addetti, sono state contattate telefonicamente dall’lstat; successivamente, è stata effettuata una rilevazione diretta su 238 aziende estratte dal campione. Per quanto attiene alle imprese con meno di 5 dipendenti, invece, la rilevazione è stata effettuata mediante la costituzione di appositi «focus group» con gli esperti delle associazioni imprenditoriali ed alcuni consulenti fiscali. «E necessario proseguire in questa opera di misurazione degli oneri amministrativi», spiega Andrea Trevisani (Confartigianato), «poiché nei dati presentati non compaiono i costi più rilevanti, ossia quelli relativi alla dichiarazione dei redditi e alla tenuta della contabilità. Da lì si potrà partire con il programma di semplificazione». Anche secondo Antonio Vento (Confcommercio) la sforbiciata del 25% agli oneri entro due anni è realizzabile, «tuttavia, è evidente che si renderanno obbligatorie anche alcune modifiche legislative, senza le quali gli adempimenti che l’amministrazione finanziaria potrà ridurre di sua iniziativa non potranno essere molti».
di Stroppa Valerio
Fonte: Italia Oggi