I piccoli imprenditori sarannoe senti dal versamento dell’Irap. A stabilirlo sono tre sentenze della Corte di Cassazione (la n.21124, la n.21123 e la n.21122) emesse nel corso della giornata di ieri. In questo modo è finalmente netta la distinzione tra grandi e piccoli imprenditori questi ultimi indentificati tassisti, coltivatori diretti e piccoli artigiani. Come si legge direttamente nella sentenza, infatti, la Suprema Corte sottolinea come sia necessario “prevenire in ordine alle attività svolte da quesi soggetti, come quello in esame (artigiano), che si collocano, sul piano civilistico, non nella categoria degli imprenditori (…) ma in quella dei piccoli imprenditori, i quali, ai sensi dell’art.2083 cod.civ. sono i coltivartori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemene con il lavoro proprio o dei componenti della famiglia”. La distinzione, dunque, è possibile grazie ad un’unico paletto imposto dalla giurisprudenza ovvero quello dell’organizzazione autonoma. “Appare ancora più evidente l’esigenza di evitare – spiega ancora la Corte – l’assoggettamento ope legis all’Irap di soggetti diversi dagli imprenditori, per i quali ultimi, ai sensi dell’art.2082 cod. civ., l’elemento organizzazione è connaturato alla nozione di imrpesa”. Non manca il rovescio della medaglia. Il mancato pagamento dell’Irap, infatti, coporterà inevitabilmente una diminuzione del gettito fiscale nelle casse dello Stato, come si evince dall’analisi realizzata dalla Cgia di Mestre sencodo cui se si toglierà l’Irap alle micro aziende, il risparmio medio annuo di imposta per ciascun imprenditore sarà sì di 416 euro ma, tenendo conto che complessivamente le imprese e i lavoratori autonomi interessati da questo provvedimento potrebbero essere quasi 800.000 (precisamente 796.861), l’esenzione dell’Irap a questi soggetti, farebbe mancare un gettito alle casse dell’Erario di 332 milioni di euro circa. «A fronte di queste ultime tre sentenze -sottolinea il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi- è indispensabile che l’Esecutivo approvi in tempi brevi un provvedimento legislativo, così come ha fatto per individuare i contribuenti minimi, che definisca in maniera precisa quali dovranno essere le microaziende, senza una autonoma organizzazione, esentate dal pagamento dell’Irap. Affermare, così come ha fatto la Cassazione, che dovrà essere il contribuente a dimostrare questa posizione -conclude Bortolussi- innesca dei percorsi giudiziari tortuosi ed estremamente costosi che potrebbero dissuadere molti contribuenti, pur in possesso dei requisiti, a ricorrere contro il fisco per dimostrare la non applicabilità dell’imposta”.