Nel primo semestre del 2010, secondo le relazioni consolidate dei primi cinque gruppi bancari italiani, la redditività ha continuato a ridursi. È quanto si segnala nel Bollettino economico della Banca d’Italia. Il rendimento del capitale e delle riserve (roe), valutato su base annua, è sceso al 4 per cento, circa un punto percentuale in meno rispetto a un anno prima. La flessione del margine di interesse è stata solo in parte compensata dall’aumento degli altri ricavi, determinando nel complesso una riduzione del margine d’intermediazione pari al 7 per cento. A fronte di una sostanziale stabilità dei costi operativi, il risultato di gestione è diminuito del 15 per cento. Gli accantonamenti e le rettifiche per il deterioramento dei crediti si sono ridotte del 13 per cento; tuttavia la loro incidenza sul risultato di gestione è rimasta pressochè stabile, al 55 per cento. Al netto delle imposte, gli utili sono diminuiti dell’8 per cento. Nel primo semestre del 2010 è proseguito l’incremento dei coefficienti patrimoniali dei cinque maggiori gruppi bancari che si era avviato nel 2009. A giugno il coefficiente relativo al patrimonio di migliore qualità (core tier 1 ratio) ha raggiunto il 7,7 per cento, contro il 7,2 registrato a fine 2009; i coefficienti relativi al patrimonio di base (tier 1 ratio) e alle risorse patrimoniali complessive (total capital ratio) sono saliti, rispettivamente, all’8,8 per cento (dall’8,3) e al 12,2 per cento (dall’11,8). Salirebbe oltre l’11% il tasso di disoccupazione nel secondo bimestre 2010 se si includessero i lavoratori scoraggiati e l’equivalente delle ore di cassa integrazione guadagni. Eloquenti anche i dati relativi ai giovani: il tasso di disoccupazione continua ad essere più di tre volte maggiore tra i giovani di età compresa tra i 15 ed i 24 anni, dice palazzo Koch. Al netto dei fattori stagionali, invece, il tasso di disoccupazione, che per Bankitalia mostra segni di stabilizzazione, «è leggermente aumentato all’8,5% nel secondo trimestre 2010; sarebbe sceso in luglio e agosto», si legge nel Report. In questo quadro, riprendono a salire le ore di Cig autorizzate dall’Inps: 9,8% sul trimestre precedente, al netto dei fattori stagionali. Sempre nel terzo trimestre l’incidenza degli occupati equivalenti in Cig sulle unità di lavoro dipendenti a tempo pieno nell’industria in senso stretto, prosegue l’analisi di palazzo Koch, «è diminutia di 1,3 punti percentuali annullando l’aumento registrato nel secondo trimestre». Per quel che riguarda la composizione della Cig, bankitalia conferma il calo delle richieste di cassa ordinaria, -1,7 punti percentuali, e il contestuale aumento di quella per la cassa in deroga e per la cig straordinaria, in aumento di quattro decimi di punto. Una crescita, questa, che sarà confermata anche nel prossimo futuro visto che dal sondaggio congiunturale, condotto a settembre dalle filiali della banca d’Italia, il 49% deklle imprese dei servizi ha richiesto l’utilizzo della Cig in deroga nel corso del 2010 o lo farà entro fine anno.
Fonte: Adnkronos