Sud: Pisanu, rischio assalto mafia a 101 mld di euro dei fondi UE

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Le organizzazioni criminali sono «pronte all’assalto dei fondi europei 2007-2013 che costitutiscono l’ultima propizia occasione di riscatto del nostro Mezzogiorno». L’allarme è stato lanciato oggi dal presidente della Commissione Antimafia, Giuseppe Pisanu, nel corso di un convegno che si è tenuto alla Corte dei Conti. Le risorse di cui si parla sono quelle dell’Obiettivo 1 destinate a quattro regioni italiane, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, e ammonterebbero a 101 miliardi di euro. Pisanu ha dunque fatto un appello affinchè ci sia una stretta vigilanza perchè «le mafie – ha detto – sono in grado di mettere una pesante ipoteca sullo sviluppo del Mezzogiorno». Fare della lotta alle frodi comunitarie una priorità è l’appello arrivato anche dal presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino: «Il fenomeno delle irregolarità e delle frodi alle risorse pubbliche nazionali e comunitarie deve essere perseguito perchè ha conseguenze sulla comunità. Conseguenze di tipo economico e sociale. Le risorse deviate – ha sottolineato Giampaolino – finanziano i circuiti criminali e le imprese scorrette e alterano le condizioni concorrenziali costringendo le imprese oneste ad uscire dal mercato». Per Pisanu della Commissione Antimafia «la lotta al crimine organizzato può avere successo solo se si opera su un piano internazionale e la dimensione europea è già stretta». Ha poi evidenziato che accanto alle forme tradizionali di criminalità perpetrate da ‘Ndrangheta, Camorra, Cosa Nostra e Sacra Corona Unita, cresce «la borghesia mafiosa, quella zona grigia di avvocati, commercialisti, notai, banchieri e imprenditori che fanno da collegamento tra le organizzazioni criminnali e la realtà politica ed economica». In questo contesto fa presente che «il settore degli incentivi alle imprese è strategico nell’accumulazione di capitali illeciti». Secondo dati della Guardia di Finanza, illustrati sempre nel convegno di oggi, nelle quattro regioni che maggiormente soffrono della presenza della criminalità organizzata (Sicilia, Campania, Calabria e Puglia), si concentrano il 70% dei finanziamenti illeciti di tutta Italia. Di questo 70%, il 30% fa capo alla Calabria dal momento che «questi fondi – ha detto Rossana Boldi, presidente della Commissione Politiche Ue del Senato – sono diventati il canale di finanziamento privilegiato della ‘ndrangheta, soprattutto nell’ambito degli appalti della sanita». Il presidente della Commissione delle Politiche Ue della Camera, Mario Pescante, ha invece ricordato la lentezza con al quale l’Italia impegna i fondi: i programmi europei 2007-2013 vedono per l’Italia impegni dei fondi al 17,21% e pagamenti per il 7,55%, «il tasso più basso d’Europa», ha commentato.

Fonte: Ansa