E’ stata sottoscritta oggi a Roma, presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), la Convenzione quadro tra lo stesso Ministero e il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili che regolamenta la possibilità di integrare il tirocinio nel corso degli studi universitari, come previsto dal D. lgs 139 istitutivo dell’Albo unico tra dottori commercialisti e ragionieri. La convenzione, che consente di realizzare percorsi formativi finalizzati all’accesso alla professione di dottore commercialista e di esperto contabile, rende possibile svolgere il tirocinio professionale già nel corso del biennio di studi finalizzato all’acquisizione della laurea magistrale (o specialistica). La convenzione consente inoltre l’esonero dalla prima prova dell’esame di Stato per l’accesso alla sezione A dell’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e fissa le condizioni minime che consentono l’esonero dalla prima prova dell’esame di Stato per l’accesso alla sezione B. Al fine di dare concreta attuazione a quanto previsto nella convenzione è necessario ora che gli Ordini territoriali dei commercialisti stipulino accordi con le Università. Il Ministero dovrà ora predisporre un decreto non regolamentare per dare soluzione alla difficile situazione in cui versano alcuni tirocinanti iscritti ad un corso di laura specialistica che hanno iniziato il tirocinio a seguito dell’emanazione del regolamento del tirocinio e che, nelle more della stipula della convenzione quadro, possono svolgere il tirocinio solo per l’accesso alla sezione B, senza alcuna possibilità di trasferimento nella sezione “tirocinanti commercialisti” del registro del tirocinio. Una sollecitazione per l’adozione di un provvedimento di questa natura era venuta nelle scorse settimane dal Tar del Lazio. “La stipula di questa convenzione – afferma il presidente dei commercialisti, Claudio Siciliotti – è un passaggio estremamente significativo per la nostra categoria. Essa fornisce l’opportunità di abbreviare significativamente la durata dei tempi d’accesso alla professione, con vantaggi evidenti per i giovani. Una soluzione la cui introduzione sollecitammo già in sede di stesura del decreto istitutivo dell’Albo unico e che oggi finalmente si concretizza”.