È terminato il comitato nomine di Unicredit chiamato a formulare una proposta sulla governance manageriale al cda di domani. Dopo che l’amministratore delegato Federico Ghizzoni e il vicepresidente Fabrizio Palenzona si sono allontanati insieme in auto, se ne sono andati anche i vicepresidenti Luigi Castelletti e Vincenzo Calandra Buonaura, oltre al consigliere Luigi Maramotti. Il deputy Ceo Paolo Fiorentino, avvicinato dai cronisti, non ha rilasciato dichiarazioni: «Non posso dare indicazioni», si è limitato a dire. Tra gli argomenti in discussione durante il comitato ci sarebbe anche la quesione della nomina di uno o due direttori generali, più un chief operating officer, oltre all’attribuzione delle deleghe. In corsa i tre deputy ceo, Roberto Nicastro, Sergio Ermotti e Paolo Fiorentino, l’ultimo dei quali dovrebbe essere nominato coo. I primi due sono in corsa per la carica di dg. Palenzona, arrivato in auto, ha risposto scherzosamente alzando le cinque dita della mano destra alla domanda, formulata a gesti attraverso il finestrino alzato, se i dg saranno uno o due. Poi, sempre a finestrino chiuso, ha alzato il pollice della mano destra, gesto interpretabile come un ‘ok’. «Io mi sono già pronunciato per un solo direttore generale»: lo ha detto il presidente di Fondazione Cassamarca, Dino De Poli, rispondendo a una domanda sul raddoppio dei direttori generali di Unicredit. «Sono troppi – ha aggiunto – non solo i due direttori generali ma anche i vice direttori. Unicredit deve stare attento, deve essere capace di una gestione forte, unitaria e pubblicizzabile, altrimenti – ha aggiunto De Poli – si rischia la divisione delle spoglie del caro estinto». Il presidente ha quindi proseguito che oggi incontrerà il nuovo ad, Federico Ghizzoni. «Lo conosco appena – ha concluso – perchè si è occupato prevalentemente di attività all’estero». Intanto si aspetta la giornata di domani durante la quale si riunirà il consiglio di amministrazione nel primo pomeriggio.