Agenzia delle Entrate 2.0: dall’Osce l’esordio del fisco sui social network

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Il passo potrebbe essere decisivo: il tramonto del Fisco tradizionale e la nascita del Fisco 2.0. Di questo, e di altri tempi, si è parlato nel convegno dell’Ocse dedicato ai servizi ai contribuenti svoltosi a Roma nei giorni scorsi.

Il Fisco e le nuove tecnologie

La rete, il web e il social network possono divenire strumenti utili per una più rapida e trasparente gestione dei servizi fiscali? A questa domanda hanno cercato di dare risposta, durante i lavori dell’assemblea, 50 delegati rappresentati delle Amministrazioni tributarie di oltre 25 Stati. Al centro del dibattito, oltre alle possibili applicazioni della tecnologia al sistema tributario, sono finiti anche i rischi (sicurezza e autenticazione) legati a un più massiccio uso della rete da parte del Fisco.

Fisco telematico all’italiana

Come negli altri Paesi, anche in Italia l’evoluzione telematica del Fisco – processo, per altro, già avviato in questo ultimo periodo – è uno scenario cui si guarda con interesse. Dalle pagine internet di FiscoOggi, la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, il direttore dei Servizi ai contribuenti dell’Agenzia delle Entrate, Aldo Polito, ha comunicato un obiettivo molto chiaro: “ridurre i costi amministrativi e potenziare l’efficienza della macchina fiscale a beneficio di cittadini, imprese e professionisti”.
In questo indirizzo di massima, dunque, si inscrivono perfettamente i provvedimenti adottati per implementare strumenti tecnologici (come Civis e la Pec) finalizzati alla facilitazione del canale telematico di comunicazione tra Fisco e contribuenti.

Lo sbarco sui social network

Nel processo di avvicinamento del Fisco all’utenzia, la nuova frontiera è rappresentata dall’utilizzo sui social media. Twitter, Facebook, FriendFeed, infatti, offrono la possibilità di ampliare i canali di contatto con i contribuenti e di stimolare la creazione di forme di assistenza di tipo collaborativo tra i fruitori stessi. Guardando a quanto già avvenuto in Paesi importanti quali Danimarca, Messico, Australia e Nuova Zelanda, anche in Italia questa è una strada da sperimentare senza troppe remore, senza perdere di vista i pericoli e i rischi cui espone. La questione della sicurezza e dell’autenticazione degli utenti, infatti, non può essere trascurata.

Per la sicurezza dei contribuenti

Per dare pieno sviluppo ai servizi online occorre implementare sistemi di sicurezza dal funzionamento certo e affidabile. Le problematiche principali cui dare risposta sono quelle legate alla sicurezza e all’identificazione degli utenti. Quando un tale sistema sarà stabile, grazie alle nuove tecnologie sarà possibile dare corpo a una gestione federata delle identità degli utenti di modo che ogni organismo erogatore di servizi parte della Pubblica Amministrazione possa interagire con l’utente già identificato.