Una Borsa europea del petrolio per contrastare la speculazione e rendere il mercato più stabile, trasparente ed efficiente, evitando gli sbalzi dei prezzi che danneggiano in particolar modo i Paesi consumatori. E’ questo l’obiettivo della proposta presentata oggi dal Sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia e dal Commissario dell’Autorità per l’energia Tullio Fanelli, per favorire la creazione di un mercato petrolifero stabile, a beneficio sia dei consumatori sia dei produttori e garantire un flusso adeguato di investimenti nel settore. Negli ultimi anni, infatti, il mercato petrolifero è stato caratterizzato da una forte volatilità dei prezzi, anche per effetto di un pronunciato fenomeno di “finanziarizzazione” e del ruolo abnorme della speculazione, raggiungendo picchi di quotazione storici (144,22 dollari al barile il 3 luglio 2008) per poi crollare in pochi mesi a 35 dollari e risalire alle attuali quotazioni di circa 80 dollari.
Il progetto di ‘Borsa anti‐speculazione’ nasce con l’obiettivo di evitare che simili episodi si ripetano in futuro, grazie alla realizzazione di un mercato regolamentato del greggio a livello
Ue, aperto a operatori selezionati; la nuova Borsa petrolifera dovrà essere gestita da una controparte centrale europea particolarmente affidabile (ad esempio la BEI o istituzioni simili), in grado di dare tutte le garanzie necessarie per negoziare prodotti standardizzati di lungo o lunghissimo termine, anche 20 o 30 anni con consegna fisica nei Paesi europei.
Al via consultazione pubblica aperta a tutti gli stakeholder
La proposta di una Borsa petrolifera europea è nata su iniziativa dello stesso sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, che nel giugno 2009 ha invitato l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ad approfondire la possibilità di sviluppare strumenti che consentissero di promuovere nuovi mercati del petrolio, in grado di offrire maggiori garanzie e di attrarre investimenti da parte dei Paesi consumatori, in particolare europei. “L’Autorità ha quindi costituito un’apposita task force composta da rappresentanti del Dipartimento per l’Energia del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Autorità stessa e si è avvalsa anche del contributo di esperti e studiosi dei principali istituti italiani di ricerca nel settore energetico per elaborare un primo documento di lavoro”. Il documento (DCO 35/10, disponibile sul sito www.autorita.energia.it ) verrà ora sottoposto a consultazione pubblica da parte di tutti i soggetti interessati e costituirà la base per la proposta che MSE ed AEEG presenteranno alle istituzioni comunitarie.
Italia hub del petrolio e del gas
“Un mercato del petrolio stabile è nell’interesse sia dei consumatori che dei produttori. Il nostro Paese potrebbe candidarsi a diventare un vero e proprio hub, una base di scambio per i mercati internazionali ed europei dell’energia, in particolare per il greggio e il gas naturale. L’Italia, infatti, gode di una posizione strategica nel Mediterraneo e della presenza di un sistema di raffinazione al secondo posto nella Ue, con una capacità di quasi 2 milioni di barili al giorno”. È quanto dichiara Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dell Sviluppo Economico con delega all’energia.
“Una maggiore integrazione tra i mercati del gas a livello europeo e la creazione di un centro di approvvigionamento e commercializzazione del greggio a livello nazionale, – conclude il sottosegretario – potranno contribuire allo sviluppo concorrenziale del settore. I benefici si avranno sia in termini di prezzi che di livelli di sicurezza”. “Oggi il mercato del petrolio presenta chiare inefficienze che si traducono in livelli inadeguati di investimenti e instabilità dei prezzi, con rilevanti conseguenze economiche, politiche e sociali particolarmente evidenti nel corso della recente crisi economico finanziaria” ha sottolineato il Commissario Fanelli. “La realizzazione di un mercato europeo del petrolio, quindi, è un obiettivo ambizioso ma ineludibile per promuovere una maggiore trasparenza e dare maggiori certezze in termini di contenimento dei prezzi e di ritorni sugli investimenti a lungo termine a beneficio dei consumatori, anche facendo pesare la voce unica e forte di 500 milioni di consumatori europei” ha concluso.