La redditività delle banche italiane resterà sotto pressione anche nel corso del 2011, oltre che nella seconda metà del 2010. Lo riferisce l’agenzia di rating Fitch in una nota, precisando che ciò è legato sia ai tassi d’interesse bassi sia alla modesta crescita economica attesa nei prossimi due anni. Nel report pubblicato, Fitch, osserva come il maggior rischio per le banche italiane nel breve-medio termine sia il recente deterioramento della qualità degli attivi, avvenuto nel corso degli ultimi 18 mesi (fino a giugno scorso). Secondo l’agenzia, inoltre, il totale dei prestiti in sofferenza continuerà ad avere un peso significativo sui bilanci delle banche italiane. Prendendo in considerazione le cinque principali banche italiane – UniCredit, Intesa Sanpaolo, Bmps, Ubi e Banco Popolare – hanno registrato tutte un calo dell’utile operativo nel primo semestre 2010 rispetto all’anno precedente. Sebbene la capitalizzazione delle principali banche italiane sia al di sotto degli standard internazionali, la loro qualità è sostanzialmente solida. Inoltre, la maggior parte delle banche italiane, conclude Fitch, non sono state immuni agli eventi avvenuti sul mercato dei finanziamenti nel secondo trimestre del 2010 ma il loro forte profilo della raccolta, sostenuto dagli ampi volumi di depositi e bond presso la clientela, hanno consentito di gestire le condizioni più difficili.