Il Ministero dell’Economia e il Ministero dello Sviluppo economico stanno lavorando per per prorogare la detrazione fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Lo ha annunciato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, a margine di un convegno dell’Adiconsum. “Considerato che il costo di 1kWh risparmiato – afferma proprio l’Associazione – è di molto inferiore al medesimo kWh prodotto con fonti rinnovabili e che per risparmiare 1 kWh/anno in efficienza energetica occorrono 1,8 euro di investimento, mentre per produrre 1kWh/anno con pannelli fotovoltaici occorrono 5,0 euro di investimento, è chiaro che il risparmio energetico passa principalmente per l’efficienza energetica che va messa al centro dell’azione del Governo e delle iniziative degli operatori e delle famiglie” . In questi giorni, infatti, sono arrivati segnali favorevoli, in maniera bipartisan, anche dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Secondo Confindustria Finco, la Federazione delle Industrie, Prodotti, Impianti e Servizi per le Costruzioni, mercoledì, nell’ambito del parere favorevole espresso rispetto alla Legge di Stabilità 2011 ed in particolare rispetto allo stato di previsione del Ministero dell’Ambiente, la VIII Commissione della Camera dei Deputati, rileva l’associazione, “ha raccomandato ‘di prorogare in maniera stabile gli incentivi per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli edificì, specificando che tale proroga va fatta ‘anche in considerazione degli evidenti benefici che essa ha prodotto finora in termini di sviluppo economico, sostegno alla piccola e media impresa ed emersione del lavoro non regolarè”. I succitati benefici sono stati più volte, e dettagliatamente, sottolineati dalla stessa Confindustria Finco che, proprio nei giorni scorsi, aveva scritto a Paolo Romani, il ministro dello Sviluppo Economico, e a Giulio Tremonti, il ministro dell’Economia e delle Finanze, “per ribadire la necessità di una proroga ‘tout court’ della detrazione del 55%, senza nessuna rimodulazione al ribasso del tenore percentuale degli incentivi ed anzi ampliandola a settori attualmente esclusi, come ad esempio le schermature solari ed i beni immobili non strumentali”.