Il Consiglio dei Ministri ha deliberato la nomina dei componenti del Consiglio Direttivo dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare. Alla Presidenza è stato nominato, su indicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Professor Umberto Veronesi.
Gli altri componenti sono: Maurizio Cumo e Marco Enrico Ricotti, indicati dal Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, e Michele Corradino, Stefano Dambruoso, indicati dal Ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo. Le nomine sono state trasmesse alle Camere per i pareri di legge. “Con questo provvedimento – commentano i Ministri Prestigiacomo e Romani – prende il via la fase operativa dell’istituzione dell’agenzia per la sicurezza nucleare, organismo che rappresenta uno snodo fondamentale nell’ambito del complesso iter che porterà l’Italia ad integrare con il nucleare la sua strategia energetica nazionale”. Intanto, il WWF continua ad esprimere il proprio parere negativo circa la scelta del nucleare come fonte ergetica nazionale. In un comunicato stampa, infatti, il presidente dell’associazione ambientalista, Stefano Leoni afferma: “Non ci risulta che tra gli studi condotti dal professor Veronesi siano stati affrontati temi riguardanti i rischi legati al nucleare e alla sicurezza delle centrali, punti ancora nodali se si guardano i gravi dati sugli effetti sulla salute a disposizione della comunità scientifica. Per questo la sua nomina ci sembra più un’operazione di immagine che di garanzia. Inoltre, non capiamo come Veronesi possa accettare un così delicato incarico in mancanza di una politica trasparente anche in questo campo da parte del Governo in carica, visto che l’Esecutivo ha puntualmente disatteso i solenni impegni assunti due anni fa di fronte al Paese: entro il dicembre 2008 doveva essere predisposta, secondo il decreto 112/2008, una“Strategia energetica nazionale”, che doveva emergere dalla“conferenza nazionale dell’energia e dell’ambiente. Nulla è stato fatto o deciso
rispetto alle scelte energetiche del Paese ma qualcuno, con l’avallo di Veronesi, sta cercando di mettere il carro davanti ai buoi”. Il WWF ricorda i numerosissimi studi scientifici che da tutto il mondo avvallano le preoccupazioni sul problema delle scorie radioattive. A cominciare dal libro “Chernobyl: Consequences of the Catastrophe for People and the Environment” pubblicato quest’anno dalla New York Academy of Sciences, che indica come circa un milione di persone siano morte a causa dell’incidente nella centrale del reattore ucraino. Altre analisi recenti hanno confermato l’associazione tra vicinanza agli impianti nucleari e rischio di tumori infantili, leucemia in particolare, come la rivista Environmental Health. Infine, uno studio governativo
tedesco, realizzato da epidemiologi dell’Università di Magonza su tutti e 16 gli impianti nucleari della Germania, dove si segnala che i bambini che abitano a meno di 5 kilometri dai reattori hanno un incremento del 76% del rischio di contrarre una leucemia rispetto ai coetanei che vivono a più di 50 km. “Se queste sono le premesse per il nucleare italiano aumentano – continua Leoni – le motivazioni per essere contrari. Il nucleare era già moribondo in Italia 24 anni fa e tuttora ne sopportiamo i problemi residui. 24 anni fa si minacciava il pericolo di tornare alle candele e non solo questo non è successo ma produciamo più energia di quanto ci serva. 24 anni fa il WWF diceva che la strada era l’efficienza energetica e le rinnovabili, oggi tutto il mondo ha imboccato quella strada , non si vede perché si debba tornare indietro”.
Home Notizie dai territori Agenzia per la sicurezza nucleare: nominati i componenti del Consiglio Direttivo. Il...