Europa: clima, 4,5 milioni di investimenti dalla vendita delle quote Co2

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Circa 4,5 miliardi e mezzo di euro, ottenuti dalla vendita di quote di C02, serviranno per sviluppare le tecnologie del settore delle energie rinnovabili e della cattura e stoccaggio del carbonio nell’Unione europea. L’investimento è quello messo in campo oggi dalla Commissione europea, con la collaborazione della Banca europea degli investimenti, che ha pubblicato il primo invito a presentare proposte per quello che viene considerato il più importante programma a livello mondiale. L’iniziativa, denominata «NER300», rende noto Bruxelles, offre un sostegno finanziario ad almeno otto progetti riguardanti le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (Ccs) e ad almeno 34 progetti riguardanti tecnologie innovative nel settore delle energie rinnovabili per favorire uno sviluppo economico a basse emissioni di carbonio in Europa. «L’iniziativa ‘NER300’ – ha affermato il commissario Ue al clima Connie Hedegaard – è un ottimo esempio di come l’Unione europea nel suo insieme possa fare più dei singoli Stati membri che la compongono. Grazie al ricavato della vendita delle quote di CO2, circa 4,5 miliardi di euro saranno disponibili per le tecnologie del settore delle energie rinnovabili e Ccs, cifra che arriverà a 9 miliardi con i contributi degli Stati membri e degli sponsor dei progetti». Nei piani della Commissione, l’intervento «darà l’impulso necessario a far rimanere l’Ue all’avanguardia nel settore delle tecnologie necessarie per affrontare i cambiamenti climatici». «L’Europa – ha aggiunto Hedegaard – possiede il know-how, la capacità e l’ambizione di guidare lo sviluppo, a livello mondiale, di queste tecnologie». Il finanziamento di 4,5 miliardi arriva dalla vendita di 300 milioni di quote di emissioni dalla «riserva nuovi entranti» (da qui la denominazione NER, acronimo di New Entrants Reserve) del sistema di scambio delle quote di emissione dell’Ue. I progetti potranno ricevere finanziamenti ‘NER300’ fino al 50% dei costi di costruzione e funzionamento, ma a questi potranno aggiungersi anche quelli provenienti da altri fondi Ue come i fondi strutturali e di coesione.

Fonte: Ansa